Page 123 - Riflessologia della memoria
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all'inizio, ai quali non possiamo mancare...





      Ancora una parola sull'eredità positiva



      Giunti  a  questo  punto  vogliamo  dedicare  qualche  ulteriore  parola  al  problema  dell'eredità
      vista  in  termini  prevalentemente  negativi.  Troppo  spesso,  infatti,  si  è  indotti  a  pensare  che
      quanto ereditiamo sia principalmente negativo, di carattere doloroso, quasi punitivo. Le cose
      non stanno propriamente così: possiamo ereditare la predisposizione a una malattia, ma anche
      una buona costituzione fisica, possiamo ereditare fobie e traumi, ma anche doti caratteriali e

      talenti artistici. E questo soltanto per fare qualche esempio.
         Ci soffermiamo ad analizzare il dolore, ma non diamo uguale peso al piacere e alla gioia.
      Quasi in tono d'accusa, siamo capaci di individuare la traccia ereditaria che dalla bisnonna ci
      porta il terrore di “morire di fame” (lei, magari, ha vissuto in tempo di guerra), ma accettiamo
      senza riserve, senza domandarci da dove arrivi, quel talento innato per la musica! Sarebbe più
      equilibrato imparare a vedere pregi e difetti, gioie e dolori, come gli elementi base costitutivi
      della tela del quadro sul quale, anche grazie agli strumenti ricevuti, possiamo dipingere la

      nostra esistenza. E, magari, farla divenire un'autentica Opera d'Arte!
         Lo  stesso  vale  se  consideriamo  questa  eredità  come  proveniente  da  una  lunga  serie  di
      incarnazioni precedenti: impariamo a considerare gli elementi dolorosi e traumatici non come
      una  punizione  per  antiche  colpe,  ma  come  sproni  necessari  per  superare  antichi  limiti.  Per
      creare una qualità dell'Anima occorre sovente temprarla nelle difficoltà. Non si può creare
      una  magnifica  scultura  stando  seduti  in  poltrona  a  guardare  la  televisione.  Sono  necessari

      amore, volontà, ingegno, impegno e anche fatica fisica! Un detto popolare dice che bisogna
      toccare il fondo per poter risalire. Possiamo anche dire: bisogna Morire per potere Rinascere.
      E questo è anche il messaggio che ci giunge dal Cristo, qualunque sia la nostra religione!




      Il Paradiso Terrestre



      L'uomo in assenza di stimoli tende a impigrirsi. Una vita fortunata, dove amore, salute, figli,
      divertimento, lavoro e denaro siano in condizioni ottimali (ammesso che una vita del genere

      possa esistere), tenderebbe a una certa staticità. D'altronde, una simile esistenza ricorda tanto
      il  perduto  Paradiso  Terrestre,  dove  i  nostri  antenati  vivevano  sereni  senza  doversi
      preoccupare  di  nulla...  Anche  ammettendo  che  questo  luogo  sia  esistito  nella  realtà  e  non
      solamente  in  forma  simbolica  e  mitologica,  bisogna  pure  riconoscere  che  l'uomo  è  stato
      costretto a rinunciarvi perché incapace di resistere alla “tentazione” della Conoscenza e del
      Sapere offertigli dal Serpente. In sostanza l'Uomo e la Donna hanno rinunciato al Paradiso
      Terrestre  per  imparare  in  prima  persona  cosa  siano  il  Bene  e  il  Male,  divenire  Esseri

      Coscienti e Consapevoli, Padroni di se stessi. In poche parole: simili a Dio.
         Ora,  invece,  sembra  che,  nella  reminescenza  di  quella  condizione  idilliaca,  l'umanità  si
      muova  operativamente  soltanto  quando  deve  risolvere  un  problema,  un  conflitto,  in  pratica
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