Page 127 - Riflessologia della memoria
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Sembra proprio che una parte dell'inconscio abbia trovato uno spiraglio per farsi avanti! Ma

      vediamo di interpretare bene questo sogno interessante e ricco di significati. Raffaele si trova
      nella sua casa (se stesso, il suo centro), ma si rende conto di non conoscere assolutamente
      un'intera metà del suo appartamento: siamo di fronte a un'elementare presa di coscienza che
      esistono parti di se stesso ancora inesplorate.
         A  questo  proposito  ci  sovviene  una  rappresentazione  dell'uomo  quadripartito,  utilizzata
      dallo  stesso  Gurdjieff  nelle  sue  similitudini,  che  descrive  l'essere  umano  come  una  casa
      composta  da  quattro  locali  che  corrispondono  ai  quattro  corpi:  fisico,  eterico,  astrale  e

      causale (si veda in appendice la relativa spiegazione). L'uomo viene al mondo con la chiave
      di una sola stanza, quella del corpo fisico, correndo il rischio di trascorrere la sua intera vita
      in quell'unico locale, apparentemente ignaro delle maggiori potenzialità che potrebbe sfruttare
      se soltanto si desse la pena di cercare le altre tre chiavi. Per accedere a tutte le stanze, l'essere
      umano  dovrebbe  fare  uno  sforzo  volontario  per  riconoscere  la  sua  evidente  ignoranza,  per
      prendere  atto  di  avere  a  disposizione  altri  tre  locali  e  per  incamminarsi  alla  ricerca  delle

      chiavi.  Soltanto  quando  è  l'indiscusso  padrone  della  sua  casa  un  uomo  può  dirsi  tale.  Ciò
      significa  che  per  vivere  una  vita  vera,  piena  e  completa  un  individuo  deve  poter  disporre
      anche delle possibilità, delle doti, delle virtù e delle qualità proprie dei corpi eterico, astrale
      e causale. Potenzialità che sono ben superiori al ristretto ambito del corpo fisico.
         La  somiglianza  di  questa  simbologia  con  la  rappresentazione  onirica  di  Raffaele  è  a  dir
      poco  impressionante!  Nel  sogno,  Raffaele  è  all'oscuro  del  contenuto  di  metà  del  suo
      appartamento;  possiamo  dedurre  che  ciò  equivalga  al  fatto  che  nella  sua  vita  sfrutta  le

      caratteristiche proprie del corpo fisico e di quello eterico, cioè dell'energia vitale (in effetti è
      un soggetto piuttosto sano e sportivo); trascurando, però, di coltivare le qualità dell'astrale
      (sede dei sentimenti e del pensiero) e del causale (sede della coscienza e della volontà).
         L'interpretazione è calzante! Proseguiamo: da quella parte di sé rimasta chiusa giungono dei
      rumori che costringono il nostro sognatore a entrare in una stanza. Qui scopre che, a causa dei

      lavori in corso sulla facciata (la stimolazione cutanea) gli viene “recapitato” un bambino: il
      suo bambino interiore, il suo autentico Sé! Questo bambino ha bisogno di essere accudito e
      amato per crescere e dispensare la sua conoscenza (infatti resta muto a qualunque domanda),
      ma Raffaele non ha tempo, è troppo impegnato nelle sue faccende quotidiane per prendersene
      cura. Tant'è vero che, non ottenendo risposta dal bambino e non trovando i suoi genitori (è
      ovvio, il bimbo è suo!), lo affida alla prima signora che trova per strada.
         Il  messaggio  onirico  si  presta  favorevolmente  alla  ricostruzione  dell’unità  umana.  Jung
      chiamava  tale  processo  individuazione  (cioè  il  percorso  che  dà  origine  a  un  individuo

      psicologico).  Individuazione,  pertanto,  vuol  dire  diventare  un  essere  singolo  e  completo,
      intendendo per individualità il nostro più intimo, incomparabile e singolare Sé.
         Il  sogno  è  veramente  potente!  Purtroppo  il  nostro  protagonista  non  sfrutta  la  preziosa
      opportunità  offertagli,  ma  non  si  arrende  e  vuole  riprovarci.  Così  la  notte  successiva
      riposiziona la sua placchetta di otto-ne e va a dormire fiducioso. Questo è il sogno:


        “Sono ancora nella stessa casa dell'ultima volta (assomiglia alla mia, ma è più grande).

      Sto dormendo, quando sento il campanello della porta suonare. Mi alzo, è notte e sono un
      po’ preoccupato: chi può essere a quest'ora? Vado comunque a vedere chi è. Alla porta si
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