Page 69 - Meditazione sui colori
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LEZIONE II
1. IL ROSSO
È il primo dei tre colori primari che incontriamo nello spettro solare e nel percorso cromatico
verticale dei chakra. Di fatto simboleggia l’inizio dell’avventura umana, ponendosi al confine
tra il mondo invisibile e quello visibile. È “lo spirito che emerge nella materia”, come il sole
affacciato per metà sulla linea dell’orizzonte.
Ha in sé la forza vitale, associata al sangue, le pulsioni primarie e la spinta dinamica ad
agire sul piano terrestre, una corrente di energia che ci proietta verso il mondo, verso gli altri,
e che va tuttavia incanalata per non essere travolti dall’impeto degli istinti e dall’aggressività.
Rappresenta dunque la naturale dimensione dell’egoismo, in quanto inizio del processo di
individuazione, legato all’esperienza fondamentale della sessualità.
È perciò un colore necessario a chi si sente privo di energie e di fiducia nella vita, cioè in
se stesso, e rafforza il beneficio dell’esercizio fisico. Ma è anche il colore della stabilità,
simboleggiata nella raffigurazione del primo chakra dall’elefante, dal quadrato e dai quattro
petali del loto (nella numerologia il 4 rappresenta l’incarnazione): stabilità e prosperità
dunque, ma anche rischio di pesantezza e di immobilità, l’aspetto negativo della figura del
pachiderma, che tuttavia viene qui rappresentato con sette proboscidi corrispondenti ai colori
dell’iride, proprio per indicare le potenzialità evolutive racchiuse in questo primo stadio
dell’esistenza.
Non a caso il quadrato che contiene l’elefante grigio (il colore dell’incertezza, ma anche
della trasformazione, come la cenere) è giallo, ad indicare la dimensione mentale, il “recinto”
della razionalità, destinata non solo a limitare questa forza della natura, ma anche a trarre da
essa nutrimento e trasformazione.
Infatti il complementare del rosso è il verde, simbolo dell’amore non più solo istintivo ma
incondizionato, già sulla soglia del blu (spiritualità), mentre ritroviamo l’energia positiva del
rosso unita a quella del blu nel viola: la trascendenza, il più alto grado della coscienza umana.
2. RESPIRAZIONE CROMATICA
In piedi, gambe leggermente divaricate, in posizione di stabile equilibrio. Schiena e capo
diritti, spalle e braccia rilassate. Mani unite (dita incrociate) alla base del pube. Durata:
10 minuti.
1) Chiudo gli occhi e mi concentro sul respiro. Osservo il ritmo respiratorio senza
modificarlo. Dico mentalmente: «Uno: inspiro. Due: espiro». (continuare finché la
mente si acquieti)
2) Mi visualizzo in piedi, all’ombra di un grande albero che ha meravigliosi fiori rossi.