Page 116 - La coppia intrappolata
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102 5 Come uscire da un aggancio nevrotico: lo schema terapeutico
5 ni che prima considerava insuperabili, rivalutando e correggendo il suo pensiero.
Lo psicoterapeuta di impostazione cognitivo-comportamentale aiuta il pazien-
te a pensare e agire in modo più realistico e adeguato riguardo ai suoi problemi
psicologici, riducendo così i sintomi. Lo aiuta a identificare il suo modo distorto
di pensare e ad apprendere modalità più realistiche per interpretare le sue espe-
rienze.
Le tecniche cognitive sono finalizzate a delineare e correggere le specifiche in-
terpretazioni errate e i presupposti maladattivi dell’individuo. Per esempio, se un
individuo interpreta tutte le sue esperienze nei termini della propria competenza e
adeguatezza, il suo pensiero potrebbe essere dominato dallo schema “se non faccio
tutto alla perfezione sono un fallito”: di conseguenza egli si porrà dei limiti di ade-
guatezza anche in situazioni che non hanno attinenza con il fatto di essere perso-
nalmente competente oppure no.
Le tecniche cognitive consistono in esperienze di apprendimento molto speci-
fiche volte a insegnare al paziente le seguenti operazioni:
• regolare i propri pensieri negativi, automatici (cognizioni);
• riconoscere le connessioni tra cognizione, emozione e comportamento;
• esaminare le prove a favore e contro il proprio pensiero automatico distorto;
• sostituire queste cognizioni o pensieri prevenuti con interpretazioni più centra-
te sulla realtà;
• imparare a individuare e a modificare le convinzioni disfunzionali che predispon-
gono a travisare le proprie esperienze.
I principi della terapia cognitivo-comportamentale sono a mio avviso racchiu-
si in questa frase “se vogliamo cambiare i sentimenti è necessario prima di tut-
to modificare l’idea che li ha prodotti e riconoscere o che non è corretta in sé o
che non incide sui nostri interessi, il comportamento poi viene da sé” (Beck,
1976).
Le tecniche comportamentali sono usate per cambiare il comportamento degli
individui e per fare emergere le cognizioni connesse con determinati comportamen-
ti. I compiti comportamentali sono volti ad aiutare l’individuo a controllare deter-
minate convinzioni e presupposti maladattivi.
Gli aspetti chiave dell’assegnazione di compiti comportamentali sono:
• definizione del problema, per esempio la convinzione da parte dell’individuo di
non essere in grado di raggiungere obiettivi per lui importanti;
• formulazione di un programma; assegnazione di compiti graduali, dai più sem-
plici ai più complessi;
• riconoscimento immediato e sincero da parte del paziente di essere riuscito a rag-
giungere un obiettivo specifico;
• discussione dei dubbi, degli atteggiamenti cinici e della minimizzazione dei
propri successi da parte dell’individuo;
• incoraggiamento a valutare realisticamente il proprio effettivo operato;
• gratificazione per il fatto che l’individuo ha raggiunto un obiettivo in seguito ai
suoi sforzi e alla sua abilità;
• formulazione di compiti nuovi e più complessi in collaborazione con l’indivi-
duo.