Page 43 - Manuale di autostima
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3.3.  Come  lasciare  che  i  ricordi  positivi  ti


      sostengano,  e  permettere  a  quelli  negativi  di


      svanire



      Si dice che, se la vita ti riserva limoni, è più saggio utilizzarli per farci una limonata che
      sederti a piangere sulla tua sfortuna (una volta ho sentito anche la variante “se la vita ti
      riserva limoni, spruzzali negli occhi di chi ti sta antipatico”).
      A  parte  i  limoni,  è  un  consiglio  molto  saggio.  Non  tutti  i  nostri  ricordi  sono  positivi,  ma
      possono essere utili. Prova a sederti e a fare una lista, puoi scriverla dove vuoi tu. Può anche

      essere una lista mentale, se preferisci, non serve che la scrivi per davvero. Ci sono stati dei
      momenti, nella tua vita, in cui ti è stato fatto un rimprovero, un’osservazione, ti è stato dato un
      giudizio che ti ha ferito, ma da cui potresti trarre qualcosa di buono?
      Ti faccio un esempio: io non so disegnare. Non intendo che non sono tanto portata per il
      disegno, che non ho una buona prospettiva o che ho la mano troppo pesante, intendo proprio
      che non so disegnare se non figure estremamente stilizzate. Me lo hanno sempre fatto notare
      tutti, sia in famiglia (in maniera bonaria) che a scuola (in maniera molto meno bonaria), e

      anche  i  miei  amici  (più  che  altro  per  riderci  sopra).  Uno  dei  primissimi  ricordi  della  mia
      infanzia (erano i primi giorni dell’asilo, quindi non avevo ancora tre anni) è la maestra che
      non appende un mio disegno al muro insieme a quelli degli altri bambini, anzi mi indica quello
      di  una  compagna  e  mi  chiede:  “ma  perché  non  prendi  esempio  da  chi  ogni  giorno  è  più
      bravo?” (evidentemente, la mia maestra non aveva seguito corsi particolari con titoli come
      “aiutare i bambini a migliorare la loro autostima”, ed è molto probabile che il suo modello di

      vita fosse Erode). Se ci devo ripensare, non è un bellissimo ricordo quello in cui per tutta la
      tua infanzia ti hanno preso in giro perché non sai disegnare neanche una casetta, soprattutto nei
      periodi (ad esempio, le scuole elementari) in cui la capacità di disegnare bene è considerata
      molto  importante.  Ora  che  lavoro  con  i  ragazzi,  invece,  non  sapere  disegnare  bene  è
      diventato  un  aspetto  che  posso  sfruttare  non  solo  per  farli  sentire  geniali  quando  si

      rendono conto che disegnano molto meglio di me, ma soprattutto per dimostrare loro che
      non essere ritenuto bravo in un campo non significa che nella vita non riuscirai a fare
      quello che desideri, significa solo che dovrai imparare a renderti conto di quali sono i tuoi
      limiti, come per loro non andare bene a scuola in questo preciso momento non significa in

      alcun modo non essere delle belle persone o che non troveranno un campo lavorativo che li
      possa rendere felici.
      In altre parole: si tratta di non buttare via il bambino con l’acqua sporca, anche se questo è un
      modo di dire che trovo vagamente inquietante.
      I  bei  ricordi  trattali  con  cura,  perché  sono  preziosi,  e  perché  possono  sostenerti  nei
      momenti di difficoltà. Un sorriso, una vacanza, un sms che non aspettavi… sono tutti ricordi

      che meritano di essere conservati, anche perché ti ricordano quanto vali, quanto sei importante
      per le persone che ti sono accanto e quanti obiettivi puoi raggiungere, se lo vuoi.
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