Page 15 - Manuale di autostima
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1.2. I tre punti dolenti dell’autostima: lavoro,
accettazione e aspetto fisico
Le persone non vivono da sole, ma hanno continui rapporti con altre persone. Prova a chiudere
gli occhi. Con quante persone hai avuto a che fare oggi? Non parlo di familiari o colleghi di
lavoro, ma anche di commessi, autisti dell’autobus, baristi… È estremamente raro che si passi
un’intera giornata senza avere relazioni, anche brevi, momentanee, con altre persone. Possono
essere attimi così brevi che a fine giornata non li ricordiamo neppure, oppure possono essere
così significative da cambiare, in meglio o in peggio (anche se speriamo in meglio), il modo in
cui vediamo noi stessi.
Proprio per questo, gli psicologi hanno ritrovato tre campi, tre aspetti, in cui l’autostima si
forma e in cui è spesso messa a dura prova, e tutti e tre hanno a che fare con il rapporto tra noi
e gli altri. Li vedremo tra poco, passo passo, uno alla volta, ma per soddisfare la tua curiosità,
i tre ambiti più importanti per l’autostima sono:
l’aspetto fisico;
il lavoro (per i ragazzi e i bambini, l’esperienza scolastica);
il rapporto tra pari (con amici, familiari, il partner, i colleghi).
C’è qualche aspetto che ti stupisce? Ti è mai successo di sentirti inadeguato o a disagio in
senso generale in una di queste situazioni, ad esempio per il tuo aspetto esteriore, nel doverti
rapportare con le altre persone o nel vivere il tuo lavoro? Se ti è successo, significa
semplicemente che sei umano, perché tutti sperimentano, con intensità diversa, queste
emozioni. Sono sensazioni che con il tempo possono variare, oppure a seconda della nostra
considerazione per un ambito rispetto ad un altro. Ad esempio, nel rapporto tra autostima e
rapporto con i pari, per un bambino piccolo sarà più importante non “perdere la faccia”
davanti alla mamma, mentre per un adolescente sarà più importante mantenere una buona
percezione di sé davanti agli amici. Allo stesso modo, nel lavoro, probabilmente avrà
un’importanza maggiore un lavoro a lungo termine, o che rispecchia i tuoi interessi e i tuoi
studi, piuttosto che un lavoretto part-time fatto durante le scuole superiori.
D’altra parte, è vero che l’importanza per l’aspetto fisico, per il successo lavorativo e per il
successo personale sono, da una parte, valori non assoluti, ma aspetti che cambiano da cultura
a cultura e da epoca a epoca (proviamo a guardare un ritratto del rinascimento, ad esempio…
detto fra noi, ti sembra che la modella sia tanto magra? eppure, all’epoca era considerata
bella) e, dall’altro, esposti ad un’altissima probabilità di insuccesso, non sempre dovuto al
nostro impegno o ad un errore che abbiamo commesso. Non voglio abbatterti, ma, purtroppo,
nella vita potrebbe capitare di subire: un divorzio, una separazione, un licenziamento, una
mancata promozione, un lavoro che non ci piace, un trauma, un difetto fisico che non riusciamo
a modificare, il desiderio di un bambino che non arriva, un trasloco non desiderato e ce ne
sono molti altri.
Come vedi, sono tutte problematiche che non dipendono per forza direttamente da noi o dalle
nostre azioni, o che ne dipendono solo in parte, ma comunque ci feriscono, perché li