Page 16 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®
ginnastica posturale funzionale
L’approccio psicofisiologico è stato di grande arricchimento al
fine di strutturare le linee guida che hanno portato a elaborare
l’approccio funzionale.
1.4 Integrazione posturale funzionale
Esiste una relazione tra organizzazione cinetica muscolare e il
contesto in cui essa deve esprimersi per raggiungere l’obiettivo?
Con quale modalità i muscoli si organizzano insieme per ela-
borare un movimento coerente con l’immaginario che ci siamo
prefissati?
Perché soventemente i nostri movimenti che eseguiamo nello
spazio non corrispondono a ciò che realmente abbiamo immagi-
nato di fare, diventando goffi e disarmonici?
Perché in relazione a differenti contesti riusciamo o meno a ma-
nifestare ciò che vogliamo esprimere?
E ancora, per finire, perché persone con posture apparentemen-
te dismorfiche riescono a mantenere un omeostasi funzionale e
altre con posture apparentemente “perfette” riscontrano limita-
zioni ricorrendo a trattamenti di rieducazione posturale?
Questi sono i quesiti che mi hanno spinto a rielaborare, alla
luce della letteratura scientifica, il concetto di catene muscolari
cinetiche e proporre una rilettura funzionale.
La distribuzione adattativa delle linee di tensione deve possede-
re un passaggio fluido nella gerarchizzazione e integrazione di tut-
ti i muscoli che compongono la catena muscolare. Nel momento
in cui ciò non accade risulta esserci una scomparsa di dialogo tra
immaginario ed esecuzione del movimento.
Se per esempio vogliamo fare un tiro a canestro, il SNC orga-
nizza la distribuzione delle forze di tutti i muscoli che compon-
gono la catena muscolare cinetica, per far sì che il movimento
che ne scaturisce sia il più coerente possibile all’immaginario del
gesto atletico che vogliamo eseguire. Perché questo non avviene
sempre? Perché può avvenire una discrepanza tra organizzazione
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