Page 11 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®


                              Vanni Jeni

              senso opposto a quelle aperte, dove l’estremità distale è rappresen-
              tata dall’articolazione stabilizzante, e la direzione dell’attivazione
              muscolare avviene in senso caudo-prossimale (dalla periferia al
              centro).
                In presenza di dismorfismi e paramorfismi come scoliosi, al-
              terazione delle curve nel piano sagittale, asimmetrie degli arti,
              alterazioni della postura del bacino (rotazioni, eccesso di anti-
              versione o retroversione), l’organismo non dispone sempre del-
              la necessaria possibilità di modificare la postura per adattarsi
              all’ambiente, come avviene facilmente nel movimento a catena
              aperta.
                In presenza di dismorfismi, quindi, la postura assunta nel tem-
              po per lunghi periodi può determinare un sovraccarico meccani-
              co di alcune delle componenti muscolo-scheletriche.
                Mézières , ideatrice del metodo, definì le catene muscolari come
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              “un insieme di muscoli poliarticolari e con la stessa direzione, che
              si succedono scavalcandosi, e ciò senza soluzione di continuità,
              come le tegole di un tetto”.
                Mézières evidenzia l’inefficacia delle azioni localizzate, rappre-
              sentata dal fatto che un qualunque dismorfismo non è mai espres-
              sione di un accorciamento muscolare locale, ma è l’espressione
              dell’accorciamento dell’insieme.
                Secondo l’autrice possiamo suddividere la muscolatura in dina-
              mica e tonica.
                Catena cinetiche dinamiche: rapida, affaticabile, al servizio del
              gesto tecnico, e il suo trattamento è indirizzato verso lo sviluppo
              del trofismo-forza.
                Catena cinetiche toniche: lenta, poco affaticabile, garantisce
              la statica; il suo problema è la retrazione connettivale, che viene
              contrastata con la tensione eccentrica (allungamento).




                2  Denys-Struyf, G., Il Manuale del Mézièrista, vol. 1, Marrapese Editore,
              Roma, 1994.


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