Page 52 - Come vivere più a lungo
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India, salpando da Lisbona verso Calcutta. Durante il viaggio cento
componenti dell'equipaggio su centosessanta morirono di scorbuto. Nell'anno
1577, un galeone spagnolo fu trovato mentre andava alla deriva nel Mar dei
Sargassi: a bordo erano tutti morti di scorbuto. Verso la fine del 1740,
l'ammiraglio britannico George Anson si mise in viaggio con una flotta
composta da sei navi governate da un totale di 961 marinai. Entro il mese di
giugno del 1741, quando egli raggiunse l'isola di Juan Fernandez, il numero dei
marinai era sceso a 335: più della metà dei suoi uomini era morta di scorbuto.
Il conquistatore del Messico, Hernando Cortes, scoprì la Baia della California
nel 1536, ma dovette rientrare prima di metter piede nella California stessa,
poiché i suoi marinai stavano morendo di scorbuto.
L'idea che si potesse prevenire lo scorbuto con una dieta appropriata si fece
strada molto lentamente. Nel 1536, l'esploratore francese Jacques Cartier scoprì
il fiume San Lorenzo e lo risalì fino al luogo dove ora sorge la città di Quebec,
e qui trascorse l'inverno insieme con i suoi uomini. Venticinque morirono di
scorbuto e molti altri si ammalarono. Un indiano, che era diventato amico degli
esploratori, consigliò loro di bere del té fatto con la corteccia e le foglie di tuia
(Thuja octidentalis). Il rimedio si rivelò assai benefico: le foglie o gli aghi di
quest'albero contenevano, come si scoprì in seguito, circa 50 mg. di vitamina C
ogni 100 g.
L'ammiraglio inglese del XVI secolo, Sir John Hawkins, riscontrò che du-
rante un lungo viaggio l'equipaggio soffrì di scorbuto proporzionalmente al
tempo in cui dovette limitarsi ai cibi essiccati. I marinai si rimisero rapidamen-
te non appena ebbero accesso a piante ricche di succhi, compresi gli agrumi.
Poiché la frutta fresca e la verdura sono chiaramente le provviste più difficili
da conservare a bordo di una nave, si fecero dei tentativi per trovare dei sosti-
tuti che avrebbero retto durante il trasporto marittimo.
Nel 1747, mentre si trovava arruolato nella Marina Britannica, il medico
scozzese James Lind effettuò un esperimento, ora molto famoso, con dodici pa-
zienti gravemente malati di scorbuto. Li sottopose tutti alla stessa dieta, varian-
do di un unico rimedio, dispensando l'uno o l'altro fra quelli che egli riteneva
efficaci e che stava sperimentando. A ciascuno di due pazienti dava due arance
e un limone ogni giorno; a due altri del sidro; ad altri, acido solforico diluito, o
aceto, o acqua di mare o una mistura di medicamenti. Dopo sei giorni, i due
che avevano preso gli agrumi stavano bene, mentre gli altri dieci erano ancora
malati. Lind proseguì i suoi studi, che in seguito pubblicò nel libro A Treatise
on Scurvy (Trattato sullo scorbuto), del 1753. Gli esperimenti del grande esplo-
ratore inglese, il capitano James Cook, effettuati per studiare lo scorbuto, sono
particolarmente rilevanti. Cook era figlio di un bracciante di una fattoria dello
Yorkshire; fin da ragazzo rivelò capacità insolite e a diciott'anni fu assunto