Page 45 - Come vivere più a lungo
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si manifestasse) da parte di sessantacinque pazienti maschi di Londra con infar-

          to del miocardio o malattie delle arterie periferiche, e su altri cinquantotto sog-
          getti campione maschi, di cui alcuni erano sani, mentre altri erano ospedalizzati
          per altre malattie. Tutti i soggetti avevano un'età variabile fra i 45 e i 65 anni
          (la media era di 55 anni e un mese).

              L'assunzione media di zucchero da parte degli uomini che soffrivano di ma-

          lattie  cardiovascolari era di 63 kg. all'anno, e quella  dei soggetti campione in
          osservazione era di 36 kg. all'anno. Questa differenza ha un alto significato sta-
          tistico, essendo il margine di sicurezza calcolato superiore al 99,999 per cento.
          Siamo portati a concludere che gli uomini che ingeriscono molto zucchero cor-
          rono rischi di gran lunga maggiori di ammalarsi di cuore, in un'età variante fra i

          45 e i 65 anni, rispetto a quelli che ne ingeriscono quantità inferiori. Il secondo
          studio diede essenzialmente gli stessi risultati.

              Il lavoro di Yudkin è stato criticato perché il  suo metodo per determinare
          l'assunzione di saccarosio (interrogando il paziente sulle sue abitudini  alimen-

          tari entro le tre settimane successive alla sua ospedalizzazione) non è conside-
          rato affidabile. Egli condusse un'indagine per controllare questo punto e giunse
          alla conclusione che il suo metodo era altrettanto affidabile quanto quello tanto
          più elaborato degli alimentaristi.

              Le malattie coronariche, inclusa l'angina  pectoris che, a causa dei suoi sin-

          tomi impressionanti, non deve essere stata certamente ignorata dai medici dei
          secoli passati, sembrano essere tipiche dei tempi moderni. Sono state riportate
          nella  letteratura medica soltanto negli ultimi  cento anni.  La loro incidenza in
          aumento va di pari passo con l'aumentato consumo di zucchero; e non è affatto

          correlata con il consumo di grassi animali (grassi saturi) o dei grassi in genera-
          le.

              Yudkin cita parecchi studi che indicano chiaramente  che il  saccarosio, e
          non i grassi animali,  fa la parte del «malvagio»  nella  storia  delle  malattie  di
          cuore. Il dottor A. M. Cohen di Gerusalemme scoprì che gli ebrei yemeniti, che

          risiedevano in Israele da soli dieci anni o ancor meno, presentavano scarsi di-
          sturbi coronarici, mentre coloro che abitavano in Israele da venticinque anni ne
          soffrivano in misura rilevante. Nello Yemen, il loro regime alimentare era ricco
          di grassi animali  e povero di zucchero, mentre in Israele avevano  adottato la

          dieta  comune  a elevato contenuto  di zucchero. Questa  osservazione  mostra
          chiaramente che una dieta ricca di grassi saturi non conduce necessariamente a
          un'alta incidenza  di malattie coronariche, ma conferma la conclusione di Yud-

          kin, e cioè che un regime ricco di zucchero comporta malattie coronariche.
              Inoltre, le tribù Masai e Sumburu dell'Africa Orientale si nutrono soprattut-

          to di latte e carne e, di conseguenza, consumano una grande quantità di grassi
          animali;  nondimeno, presentano una bassissima incidenza di malattie di cuore.
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