Page 39 - Come vivere più a lungo
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Entro il 1926, aveva vissuto per un totale di nove anni (sugli undici e mez-

          zo che aveva trascorso nelle  regioni artiche)  seguendo una dieta basata quasi
          esclusivamente sulla  carne. Il periodo più lungo  in cui non mangiò altro che
          carne durò nove mesi. Uno studio  fatto su di lui nel 1922, quando egli aveva
          quarantatre anni,      dimostrò  che  si trovava  nello         stato di   salute   tipico di un
          uomo della sua età (Lieb, 1926); per esempio, la sua pressione sanguigna  era di

          115/55. Morì a ottantadue anni.

              A causa di ciò  che aveva  affermato Stefansson, e cioè che era possibile
          mantenersi sani seguendo una dieta basata esclusivamente  sulla  carne, venne
          eseguito un esperimento, accuratamente pianificato, su di lui e un altro esplora-
          tore artico; l'esperimento ebbe inizio  nel 1927. Per un anno i due uomini  non

          mangiarono altro che carne (manzo, agnello, vitello, pollo, porzioni abbondanti
          o scarse, e anche, alle volte, fegato, rognone, cervella, bacon e midollo). Ste-
          fansson mangiava anche uova, burro e pesce, se aveva difficoltà a trovare della

          carne quando viaggiava. La carne era solitamente bollita o stufata, ma entrambi
          mangiarono anche del midollo  crudo. Non bevevano latte. Si fermarono in un
          ospedale sotto osservazione  per i primi sei mesi, quindi ripresero le loro nor-
          mali attività, attenendosi tuttavia sempre alla dieta stabilita. Riferirono che non

          desideravano affatto altri cibi. Si lamentavano, tuttavia, perché il montone bol-
          lito non era così buono come il bue muschiato, il caribù, o la pecora di montag-
          na, particolare descritto nell'autobiografia  di Stefansson,  Discover  (Alla  sco-

          perta) del 1962.
              Essi furono  esaminati per tutto l'anno e si giunse  alla  conclusione  che la

          loro salute era buona alla fine dell'anno tanto quanto lo era stata all'inizio.

              La dieta comprendeva circa 230 g. di grassi, 120 g. di proteine e da 5 a 10
          g. soltanto di carboidrati al giorno. L'alta assunzione di grassi animali non sem-
          brò danneggiarli (Torry e Montu, 1931).

              La loro tolleranza al glucosio era bassa al termine  dell'anno, ma tornò nor-
          male dopo due settimane di dieta mista. È notevole il fatto che essi non denun-

          ciarono malattie da deficienza vitaminica  nel seguire una dieta basata esclusi-
          vamente  sulla  carne. Presumibilmente,  la carne fresca contiene  una  quantità
          minima  di vitamina  C e altre vitamine. Stefansson riferì (1918) che tre dei di-
          ciassette membri della Spedizione Artica Canadese soffrirono di scorbuto du-

          rante l'inverno del 1916-17. Essi avevano mangiato del cibo conservato, abban-
          donato da una precedente spedizione. Presero così lo scorbuto, mentre gli altri,
          che avevano mangiato soltanto carne fresca, ne furono esenti.

              Non voglio concludere che una dieta basata solo sulla carne sia la migliore,
          anche se la carne fresca può fornire da sola l'ammontare minimo di ogni princi-

          pio nutritivo.  Gli  integratori  vitaminici,  uniti  a una dieta mista che preveda
          un'assunzione limitata di zucchero, consentono il migliore stato di salute.
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