Page 34 - Come vivere più a lungo
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H O . Infatti non esistono vere e proprie molecole d'acqua in queste sostanze;
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          ci sono invece atomi di carbonio e uno o due atomi di idrogeno legati a essi in-
          sieme con gli atomi di ossigeno e i gruppi ossidrili (OH).

              L'amido è il principale carboidrato: si trova in tutti i frutti e nelle verdure.
          Una sua assunzione di 300 g. fornisce il 50 per cento del fabbisogno medio di
          energia giornaliera. Fornire energia è la funzione principale dei carboidrati pre-

          senti nel cibo. Molti frutti e alcuni vegetali contengono anche quantità signific-
          ative di zuccheri semplici,  come il glucosio e il fruttosio, e come pure il disac-
          caride saccarosio, lo zucchero comune, che contiene sia glucosio sia fruttosio.

              Quando l'amido viene digerito dagli enzimi  presenti nella saliva e nei suc-
          chi gastrici, esso si combina con l'acqua e si chiude nelle piccole molecole di

          glucosio che, attraverso le pareti intestinali,  passano nel circolo sanguigno  e
          vengono trasportate alle cellule di tutto il corpo.

              Qui esse vengono bruciate per fornire l'energia necessaria a far funzionare i
          nostri meccanismi biochimici,  per lavorare e per mantenere costante la nostra
          temperatura. Anche il glucosio presente nei cibi penetra nel circolo sanguigno

          e viene ugualmente bruciato. Gli esseri umani e i loro antenati si sono abituati a
          metabolizzare circa 300 g. di glucosio al giorno (per lo più proveniente da cibi
          amidacei).

              La situazione del fruttosio è diversa da quella del glucosio. Gli esseri umani
          hanno sempre ingerito del fruttosio, presente nella frutta e nel miele  che face-

          vano parte della loro dieta. Fino a circa duecento anni fa l'assunzione giornalie-
          ra media di fruttosio era piuttosto bassa, di circa 8 g. soltanto. In seguito, quan-
          do lo zucchero di barbabietola e quello di canna cominciarono a essere general-
          mente disponibili,  l'assunzione  giornaliera di fruttosio aumentò di dieci volte,

          fino a raggiungere circa i 75 g. giornalieri.

              La ragione di questo aumento deriva dal fatto che quando il saccarosio vie-
          ne ingerito  reagisce con l'acqua per formare quantità pari di glucosio e frutto-
          sio: ogni 100 g. di saccarosio danno 53 g. di glucosio e 53 g. di fruttosio. Negli
          Stati Uniti si consumano circa 45 kg. di zucchero (saccarosio) pro capite all'an-

          no; ciò corrisponde a circa 125 g. al giorno, pari, dopo la sua digestione, a 66
          g. di fruttosio al giorno. Con l'aggiunta  di circa 8 g. provenienti dalla  frutta e
          dal miele, l'assunzione media giornaliera sale a 74 g. al giorno.

              Ma il nostro organismo è stato abituato a metabolizzare soltanto 8 g. di frut-
          tosio al giorno. Di conseguenza, non può sorprenderci che un carico quasi dieci

          volte superiore possa causare problemi.  Non ci sono dubbi che questa grande
          assunzione di fruttosio, alla quale gli esseri umani  si sono sottoposti soltanto
          nel corso dell'ultimo  secolo, sia la causa di molte nostre malattie, come vedre-

          mo nel capitolo 6.
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