Page 24 - Come vivere più a lungo
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Nel 1963 decisi di indagare sulla base molecolare delle malattie mentali.
Nei dieci anni che seguirono I miei collaboratori e io, con l'aiuto di fondi messi
a disposizione dalla Fondazione Ford e dal National Institute of Mental Health
(Istituto Nazionale di Salute Mentale), ci impegnammo negli studi sulla biochi-
mica e sulla base molecolare dei ritardi mentali, nonché sulla schizofrenia,
come pure sull'anestesia totale (Pauling, 1961). Fu questo lavoro che mi con-
dusse a interessarmi più da vicino delle vitamine.
Nel 1964 lessi le relazioni di due psichiatri, il dottor H. Osmond e il dottor
A. Hoffer, di Saskatoon, in Canada. Seppi cosi che essi somministravano addi-
rittura 50 g. al giorno di una " vitamina (B o niacina) a pazienti affetti da schi-
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zofrenia acuta. So che questa vitamina è necessaria in una quantità di 5 mg. al
giorno per prevenire la pellagra che, settant'anni fa, causava diarrea, dermatiti,
demenza e infine la morte di centinaia di migliaia di individui.
Ciò che mi sorprese fu la bassa tossicità di una sostanza di così elevato po-
tere fisiologico: un pizzico da 5 mg. al giorno è sufficiente a impedire di morire
di pellagra, ma è privo a tal punto di tossicità che quantità diecimila volte supe-
riori possono venire assunte senza danno. La vitamina C è parimenti atossica.
La differenza fra queste sostanze e le medicine mi ha portato a coniare il
termine ortomolecolare per meglio descriverle (vedi capitolo 11).
Il fatto che un'insufficiente assunzione di vitamina B conduca ai disturbi
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mentali associati con la pellagra mi portò a controllare la letteratura medica. Da
essa risultava che individui che presentavano una carenza di vitamina B di-
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ventavano solitamente psicotici anche prima di diventare anemici. Trovai che i
disturbi mentali sono spesso associati a una carenza di vitamina C (depressio-
ne), vitamina B (depressione), vitamina B (convulsioni), acido folico e biotina
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e si può affermare che anche le funzioni mentali e il comportamento siano in-
fluenzati dai cambiamenti di quantità nel cervello di qualsiasi serie di altre so-
stanze normalmente presenti (vedi capitolo 20).
Focalizzai il mio interesse sulla vitamina C circa vent’anni fa, in seguito a
una lettera che ricevetti da un biochimico di nome Irwin Stone. Lo avevo in-
contrato dopo un mio intervento a un convegno a New York City, il mese pre-
cedente. Iniziava la sua lettera rammentandomi che durante la mia conferenza
avevo espresso il desiderio di vivere ancora per i prossimi quindici o vent'anni.
Aggiungendo che egli sperava di vedermi in buona salute per altri cinquant’an-
ni, mi accludeva la descrizione del suo regime ad alto contenuto di vitamina C,
che egli stesso seguiva da trent’anni. Mia moglie e io cominciammo a seguire il
regime di Stone. Notammo un'aumentata condizione di benessere e special-
mente una diminuzione del numero dei raffreddori che eravamo soliti prenderci
e della loro intensità.