Page 131 - Come vivere più a lungo
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lare di 1 g. o più di vitamina C all'ora; tuttavia, un'assunzione elevata non
dovrebbe venire usata come pretesto per continuare a lavorare fino allo stremo
delle forze.
Chi dovesse contrarre un raffreddore o l'influenza, dovrebbe mettersi a let-
to, stare coricato per qualche giorno e bere grandi quantità di liquidi cui sia sta-
ta aggiunta vitamina C; in tal modo si limita il rischio che la malattia diventi
grave. Se la febbre non scompare al terzo giorno, specialmente se alta, occorre
assolutamente chiamare il medico.
Un'assunzione elevata di vitamina C dovrebbe prevenire un'infezione batte-
rica secondaria fin dall'inizio. Se invece essa dovesse verificarsi, il vostro me-
dico potrà curarla con una giusta dose di antibiotici. Il medico potrebbe anche
iniettare grandi quantità di ascorbato di sodio.
Persone soggette a rischio speciale, come coloro che soffrono di malattie al
cuore, ai polmoni, ai reni, e di alcuni disturbi metabolici, incluso il diabete,
possono venire consigliate di vaccinarsi.
Lo stesso consiglio dovrebbe essere esteso ai medici, alle infermiere e a tut-
ti coloro che sono maggiormente esposti al virus. Costoro dovrebbero prendere
anche della vitamina C; essa li proteggerà dagli effetti collaterali della vaccina-
zione, come pure dalla malattia. Se ha inizio un attacco di influenza ed esso
non viene bloccato dalla vitamina C, dovreste continuare a prenderla in dosi
massime; ciò dovrebbe rendere l'attacco di influenza più lieve e più breve.
La vitamina C ha valore nella prevenzione e nella cura non solo del raffred-
dore comune e dell'influenza, ma anche di altre malattie virali e di varie infe-
zioni batteriche. Come è stato detto al capitolo 12, il suo principale meccani-
smo d'azione consiste nel rafforzamento del sistema immunitario. Essa può an-
che avere un effetto antivirale diretto, che rende in qualche modo inattivo il vi-
rus. Ci sono pochissimi farmaci efficaci contro le infezioni virali e pertanto l'a-
zione antivirale, già illustrata, della vitamina C è particolarmente importante.
La maggioranza delle infezioni batteriche possono essere efficacemente curate
con gli antibiotici appropriati e con altri farmaci, ma la vitamina C ha un suo
valore integrativo in questo trattamento.
Nel 1935, il dottor Claus W. Jungeblut, che lavorava presso l'università del-
la Columbia, fu il primo a riferire che la vitamina C, alle alte concentrazioni fa-
cilmente ottenibili con assunzioni massive, rende inattivo il virus della polio-
mielite e ne neutralizza il potere paralizzante. Jungeblut e altri ricercatori dimo-
strarono che la vitamina C rende inattivo il virus dell'herpes, quello del vaiolo
bovino, quello dell'epatite e altri (riferimenti ai primi esperimenti sono dati da
Stone, 1972). Jungeblut, che morì nel 1976, visse ancora abbastanza a lungo da
vedere una crescita di interesse e di attività proprio nel campo in cui egli era