Page 91 - Prodotto interno mafia
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rendite di posizione e creare un paese immobile, cristallizzato su

               privilegi e malaffari.


                   La  mafia  ha  condizionato  lo  sviluppo  del  capitalismo  in

               Italia? In che modo?


                   Non  c’è  dubbio.  Evasione  fiscale,  lavoro  sommerso,

               corruzione e tutti i meccanismi attraverso cui Cosa nostra crea
               mercati  protetti  ponendosi  come  una  specie  di  authority  di

               regolamentazione,  hanno  riempito  di  deviazioni  il  capitalismo
               italiano, originariamente nel Mezzogiorno d’Italia e, negli ultimi

               anni,  anche  in  alcune  aree  del  Centro-Nord.  I  paesi  con  un
               modello capitalista avanzato sono quelli in cui i comportamenti
               distorsivi  vengono  puniti  in  maniera  severa.  Pensiamo

               all’amministrazione  fiscale  negli  Stati  Uniti:  chi  non  paga  le
               tasse  subisce  sanzioni  molto  forti,  e  non  per  una  questione

               morale, ma perché l’evasore fa un danno ai mercati, quindi alla
               crescita  e  al  benessere  del  paese.  La  corruzione  è  punita

               severamente  in  tutta  l’Europa  occidentale  perché  turba  la
               concorrenza. Stesso discorso vale per il sommerso, che è il luogo

               tipico della distorsione concorrenziale: l’azienda sommersa non
               ha  i  costi  di  un’impresa  in  regola,  viola  le  leggi  e  i  diritti  dei
               lavoratori,  non  paga  le  tasse  e  non  rispetta  le  normative  sulla

               sicurezza.  Tuttavia  oggi  il  contesto  è  mutato.  Il  cambiamento
               dell’economia  mondiale  è  talmente  profondo  che  non  può  non

               investire anche il sistema imprenditoriale del Mezzogiorno. Fino
               a non molto tempo fa l’atteggiamento di tantissime imprese in

               Sicilia era di silente connivenza con le organizzazioni criminali.
               Questo schema è stato messo in crisi dallo scenario competitivo

               introdotto dalla globalizzazione e dalla crisi economica iniziata
               nel  2008  che  ancora  sta  limitando  fortemente  il  potenziale  di
               crescita del paese, in particolare del Sud. I mercati non regolati,

               gli  extraprofitti,  le  tangenti,  la  corruzione,  la  macchina
               burocratica  che  non  funziona,  la  politica  non  all’altezza  della

               sfida  sono  oggi  ostacoli  imponenti  per  le  imprese,  costrette  a
               riposizionarsi su mercati complessi e competitivi.



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