Page 74 - Prodotto interno mafia
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degli indagati.
Dichiarazioni come «ogni anno ci sono sempre piú
intercettati» sono pura demagogia. In Italia ci sono sempre piú
telefoni cellulari: venti anni fa ogni 20000 abitanti c’era un
telefono cellulare. Oggi la maggior parte degli italiani ne ha due.
Quindi è ovvio che è maggiore il numero di cittadini sotto
controllo: piú aumenta il consumo di telefoni, piú crescono le
intercettazioni.
Ho letto su alcuni giornali che nel 2009 ci sono state sette
milioni di persone intercettate nel mondo dalle procure italiane.
Se fosse vero, avremmo avuto bisogno di 250000 ufficiali di
polizia giudiziaria per ascoltare le conversazioni…
Un criminale di solito cambia la scheda sim ogni due, tre
giorni. In una recente indagine durata due anni abbiamo
intercettato cinquanta persone e piú di 10000 schede telefoniche.
La verità è che sono state intercettate cinquanta persone che
hanno utilizzato piú di 10000 schede. La propaganda strumentale
è dire che le intercettazioni sono state 10000.
Sul piano legislativo qual è stato il provvedimento piú efficace
fino a oggi nel contrasto alle mafie?
A fronte dell’avanzamento tecnologico e probatorio dato dalle
intercettazioni abbiamo registrato un arretramento nel contrasto
alle mafie nella dimensione processuale. La tendenza negli anni
è stata quella di far intervenire prima l’avvocato nelle indagini
preliminari, quindi anticipando sempre di piú la presenza del
difensore nel processo. Una procedura certo funzionale a
garantire l’indagato, ma che ha limitato il potere accusatorio.
Oggi non è piú possibile il «patteggiamento» in appello , ma
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tra lo sconto di un terzo per il rito abbreviato e la riduzione della
pena per la liberazione anticipata, prevista dall’Ordinamento
penitenziario, si finisce con l’espiare solo una parte della
sanzione.
Peraltro, scontata metà o i due terzi (a seconda dei casi) della
pena, è possibile ricorrere al Tribunale di sorveglianza per
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