Page 69 - Prodotto interno mafia
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proprio per questo l’area è piú permeabile alle infiltrazioni della

               criminalità  organizzata.  Al  nord  gli  ’ndranghetisti  non  si
               presentano con il volto feroce dell’usuraio o del trafficante: sono

               persone all’apparenza «rispettabili», imprenditori interessati solo
               agli affari.

                   I  business  principali  con  cui  operano  sono  il  riciclaggio  e  il
               traffico di cocaina. Il piú delle volte, i profitti illeciti convivono
               con  quelli  prodotti  dall’azienda  «regolare»,  che  non  è  una

               semplice «copertura», come nel caso degli esercizi commerciali
               del Sud, ma un’attività produttiva vera e propria. Il lato «illecito»

               dell’azienda  diventa  cosí  una  specie  di  salvacondotto.  Le
               difficoltà  economiche  non  fanno  altro  che  allargare  i  confini

               dell’illegalità.  A  cadere  nella  trappola  della  criminalità
               organizzata è chi ha dimestichezza con l’illecito. Nello specifico,

               gli imprenditori che evadono il fisco, quelli già abituati a truffare
               lo  Stato.  Per  molte  aziende  colpite  dalla  crisi  la  ’ndrangheta  è
               stata una specie di sussidio.



                   Il  segretario  della  Fiom-Cgil  di  Reggio  Calabria,  Enrico
               Germoleo  ha  dichiarato:  «La  ’ndrangheta  è  entrata  anche  in

               fabbrica». Si è avuta notizia di infiltrazioni della camorra anche
               nella sede Fiat di Pomigliano d’Arco. Il settore metalmeccanico

               è  storicamente  immune  da  infiltrazioni  e  da  pressioni  esterne
               delle cosche. Che cosa è cambiato?



                   Le mafie ci sono sempre laddove si tratta di gestire denaro e
               potere: se la fabbrica, ormai de-politicizzata, è luogo di interessi

               economici è chiaro che diventa anche essa terreno fertile per i
               criminali.  Gli  operai  sono  voti:  in  cambio  di  un’assunzione

               appoggiano il candidato prescelto dalla ’ndrangheta.
                   Quando, agli inizi del Novecento, la ’ndrangheta si chiamava
               ancora picciotteria, i business di riferimento erano l’abigeato, il

               controllo  dei  latifondi,  la  «guardiania»  ovvero  la  vigilanza
               mafiosa sul territorio. Con la cementificazione seguita al boom

               economico  degli  anni  Sessanta  l’organizzazione  criminale  è
               entrata nel mondo dell’edilizia, prima con il trasporto di inerti, il



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