Page 70 - Prodotto interno mafia
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movimento terra, il nolo a freddo, poi controllando gli appalti e

               la  forza  lavoro.  Oggi  la  ’ndrangheta  è  molto  presente  nella
               pubblica  amministrazione,  dove  opera  la  nuova  generazione,

               quella definita «borghese».
                   I  figli  dei  capimafia  che  negli  anni  Settanta  sono  andati  a

               scuola adesso sono o professionisti – medici, ingegneri, avvocati
               –  o  addetti  alla  pubblica  amministrazione.  Anche  se  la  nuova
               generazione è piú ricca e scolarizzata rispetto a quella dei loro

               padri o nonni, le abitudini non sono cambiate: non vedrai mai un
               affiliato esibire un’automobile di lusso o mettere in bella vista

               gioielli. I criminali calabresi hanno l’ossessione di nascondere la
               ricchezza. Qualche anno fa avevamo intercettato un dialogo tra

               due  ’ndranghetisti  in  automobile  e  l’uno  diceva  all’altro:
               «Avevamo  250  milioni  di  euro  liquidi  ma  ho  dovuto  buttarne

               otto nell’immondizia perché nel terreno hanno preso umidità».
                   Questo  episodio  dimostra  che  i  criminali  hanno  cosí  tanto
               denaro  da  non  riuscire  a  spenderlo  né  tanto  meno  a  investirlo.

               Spesso  lo  nascondono  nei  bidoni  che  contengono  l’olio  e  le
               olive, oppure sotto terra. Il punto è che lo ’ndranghetista ha un

               rapporto freddo con il denaro: i soldi non sono per lui veicolo di
               ricchezza  e  status.  Servono  soprattutto  a  garantire  la  solidità
               dell’organizzazione,  ad  acquistare  immobili  ed  esercizi

               commerciali funzionali al riciclaggio di denaro sporco.
                   Lo ’ndranghetista che controlla un esercizio commerciale deve

               dimostrare  che  il  bilancio  è  attivo,  quindi  il  commerciante
               mafioso fattura piú di quanto vende. Il meccanismo è semplice:

               piú fatturi, piú puoi giustificare i soldi nascosti. Il commerciante
               che ha necessità di riciclare denaro proveniente da attività illecite

               lo fa attraverso ricevute gonfiate o false. Il negozio diventa uno
               «scontrinificio»:  il  commesso  continuerà  a  battere  scontrini
               anche  senza  vendere  perché  l’unico  obiettivo  è  giustificare  la

               ricchezza  del  proprietario,  che  risulterà  in  questo  modo  agli
               occhi  dello  Stato  un  ottimo  pagatore  di  tasse.  E  in  caso  di

               accertamento  patrimoniale  da  parte  della  polizia  riuscirà  a
               dimostrare la lecita provenienza dei beni di cui risulta tutelare.





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