Page 68 - Prodotto interno mafia
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operai per la costruzione dell’immobile preso illegalmente in
appalto. Non c’entra niente la convenienza economica o il
bisogno eventuale di protezione, la logica che sottende la scelta
di collaborare con la criminalità è una sola: lavori con
un’impresa mafiosa perché l’ordine arriva dal capomafia. E la
ditta vivrà fino a quando servirà a giustificare la ricchezza
dell’organizzazione.
La crisi economico-finanziaria sta rafforzando la
’ndrangheta?
Sí, innanzitutto perché in questo momento i mafiosi sono gli
unici che hanno liquidità. Le banche, in seguito alla crisi,
concedono molto piú difficilmente prestiti ai clienti. Inoltre non
bisogna sottovalutare che il credito al Sud costa di piú rispetto al
Nord del paese: la stessa banca che ha uno sportello a Brescia e
uno a Reggio Calabria, al nord concede prestiti con l’interesse
del 4 per cento, mentre al sud gli interessi richiesti saranno circa
il doppio, motivando l’aumento con un maggiore rischio di
insolvenza.
Il mondo dell’imprenditoria italiana è soffocato dalla
concorrenza straniera. Soprattutto nei paesi emergenti le norme
che regolano il commercio sono molto piú blande: c’è il Far west
della produzione ed è sempre piú difficile per le nostre imprese
riuscire a sopravvivere. Si finisce cosí con abbassare i livelli di
sicurezza e la qualità dei prodotti e dell’offerta, ma spesso non
basta… Molte aziende medio-piccole si sono trovate davanti al
bivio: da una parte la certezza di fallimento, dall’altra fare affari
con la criminalità organizzata. In molti casi hanno scelto la
seconda strada.
L’aggravante della crisi interessa solo l’Italia meridionale o
anche il nord del paese?
Nell’Italia settentrionale esiste un problema di percezione
delle mafie: i confini tra lecito e illecito sono piú sfumati e
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