Page 44 - Prodotto interno mafia
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d’indagine, delle rogatorie attive e passive, anche in materia di

               misure di prevenzione; e ancora stabilire l’aumento del termine
               di  180  giorni  per  l’acquisizione  delle  dichiarazioni  dei

               collaboratori di giustizia.


                   Le  intercettazioni  sono  uno  strumento  indispensabile  per  la

               lotta  alla  criminalità  organizzata.  Per  quale  motivo  vengono
               continuamente messe in discussione?



                   A  nessuno  è  mai  venuto  in  mente  di  eliminare  o  ridurre  le
               intercettazioni  che  riguardano  gli  indagati  per  associazione

               mafiosa.  Il  governo  Berlusconi  ha  lavorato  per  limitare  le
               intercettazioni  in  presenza  di  un  singolo  reato:  corruzione,
               estorsione,  usura.  Ma  chi  fa  il  mio  lavoro  sa  che  spesso  le

               estorsioni o la corruzione sono solo un punto di partenza…
                   Comunque  sull’argomento  ho  sempre  mantenuto  un’unica

               posizione:  sarebbe  auspicabile  che  il  contenuto  delle
               intercettazioni non venisse rivelato fino alla fine delle indagini.

               Bisogna  favorire  la  segretezza  delle  investigazioni  e  il  rispetto
               della  privacy  dei  cittadini.  È  lecito  entrare  nel  privato  di  una

               persona se la finalità è trovare la prova del reato che gli viene
               contestato.          Certamente            non        bisogna          «imbavagliare
               l’informazione»  ma  pubblicare  sui  giornali  gli  sms  personali,  i

               «ti  amo,  mi  manchi»,  che  emergono  dalle  risultanze
               investigative, è inutile e dannoso.



                   Da un lato, ci sono i continui attacchi di alcuni esponenti del
               centrodestra  ai  giudici,  dall’altro  magistrati  che  entrano  in

               politica  o  fanno  un  uso  strumentale  della  toga.  Tra  politica  e
               magistratura si è delineato un rapporto di reciproco sospetto e

               diffidenza,  denunciato  anche  dal  presidente  della  Repubblica
               Giorgio  Napolitano  che  ha  definito  lo  scontro  «intollerabile  e
               sterile».  Non  crede  che  questa  situazione  ostacoli  la

               realizzazione di un progetto condiviso contro le mafie?



                   Partiamo dai magistrati: in Italia sono circa 9000. Quanti sono



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