Page 49 - Prodotto interno mafia
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Consiglio.  Il  documento  scompare  dagli  atti  del  processo  e

               Massimo  Ciancimino  non  viene  interrogato  sul  punto  dalla
               procura di Palermo. Lei, che era il coordinatore delle indagini,

               può chiarire la vicenda?
                   Secondo  le  ricostruzioni  riferite  dai  magistrati  che  si

               occupavano  delle  indagini,  durante  una  delle  perquisizioni
               effettuate nel 2005 a casa di Massimo Ciancimino venne, tra le
               altre  cose,  trovato  e  repertato  un  frammento  strappato  da  un

               foglio A4, con alcune frasi non immediatamente comprensibili,
               apparentemente  scritte  dal  padre  Vito  e  dirette  a  Silvio

               Berlusconi. Nel corso delle indagini i rapporti tra i due emersero
               in maniera piú chiara grazie all’intercettazione di una telefonata

               tra  Massimo  Ciancimino  e  la  sorella  Luciana,  nel  corso  della
               quale  l’uomo  parlava  di  un  assegno  (mi  pare  dell’importo  di

               venti  milioni  di  lire)  firmato  da  Berlusconi,  che  il  padre  non
               aveva  mai  incassato,  e  che  non  fu  mai  trovato  tra  le  carte  dei
               Ciancimino. Il tema dei rapporti tra il padre Vito e Berlusconi fu

               sottoposto a Massimo Ciancimino nel corso di due interrogatori.
               Durante il primo forní risposte non convincenti, nel secondo, che

               risale  all’ottobre  2006,  oltre  alle  contestazioni  delle  fonti  di
               prova  e  alle  domande  sulla  cosiddetta  «trattativa»,  gli  venne
               riproposto  il  tema  dei  rapporti  del  padre  con  Berlusconi  e

               Marcello Dell’Utri . Ma, essendosi avvalso della facoltà di non
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               rispondere,  non  fu  possibile  contestargli  il  biglietto  diretto  a

               Berlusconi, che venne tuttavia regolarmente depositato e messo a
               disposizione  delle  parti  e  restituito  al  pubblico  ministero  dal

               giudice dell’udienza preliminare insieme ad altri documenti.
                   Piú  recentemente  Massimo  Ciancimino,  nella  posizione  di

               «dichiarante»,  ha  lamentato  la  mancata  contestazione  del
               documento  e  dato  letture  molto  diverse  dei  fatti,  tra  le  quali
               quella  secondo  cui  Berlusconi  apparirebbe  come  vittima  di  un

               tentativo  di  estorsione  da  parte  di  Totò  Riina,  anche  se  non  è
               ancora  chiaro  se  il  messaggio  intimidatorio  fosse  stato

               effettivamente  recapitato  a  Berlusconi.  Pertanto,  nessun  giallo,
               nessuna  sparizione  del  pizzino,  nessun  insabbiamento,  nessuna





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