Page 134 - Prodotto interno mafia
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Alla fine però la Chiesa scelse di essere accondiscendente. In

               certe situazioni l’accondiscendenza sconfina nella complicità?


                   Il  rimprovero  che  posso  fare  alla  Chiesa  italiana  è  di  non

               essere  stata  perspicace  nel  capire  l’evoluzione  del  fenomeno
               mafioso e quindi di essere arrivata tardi. Sbaglia però chi crede

               che  ci  sia  stata  volontà,  omertà,  complicità  da  parte  degli
               ambienti religiosi. Le debolezze del clero verso Cosa nostra sono

               dipese dalla difficoltà di capire che cosa stava accadendo.
                   Se un giudice sbaglia la sentenza, l’imputato può ricorrere in

               appello e in Cassazione. Per il giudizio della Chiesa, invece, non
               esistono  istanze  di  appello.  La  condanna  è  definitiva.  Allora
               dobbiamo essere sicuri che a guidare il nostro giudizio non sia

               l’emozione o l’urgenza del momento.
                   I    giudizi        di     valore       richiedono         tempo,        fatica      e

               approfondimento. A volte dietro la lentezza delle decisioni non si
               nasconde ignavia, ma il dovere di acquisire tutti gli elementi utili
               per  ridurre  al  minimo  il  margine  di  errore.  Non  bisogna

               considerare  questo  travaglio  come  fiancheggiamento  o
               indecisione,  ma  come  l’unico  modo  affinché  il  giudizio  sia

               ponderato e fondato. Con questo non voglio dire che gli uomini
               di Chiesa siano immuni da peccati e mancanze. La nostra storia è

               puntellata di macchie di vergogna, e non mi riferisco solo alla
               connivenza dal basso tra mafiosi e preti.

                   Dall’omicidio Calvi  in poi, si è diffusa la sensazione che in
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               alcune  zone  dell’universo  Chiesa  esista  un  potere  che  fa  uso
               della criminalità. Dipende dal fatto che il clero spesso si è reso

               protagonista di episodi tristi e vergognosi della storia d’Italia. È
               successo perché la Chiesa è fatta di uomini. Santa e peccatrice è

               la Chiesa e tendente alla santità e molto peccatore è l’uomo: il
               demonio cercò di tentare anche Gesú Cristo nel deserto.

                   La  scelta  peggiore  da  parte  della  Chiesa  è  cercare  di
               minimizzare,  rimuovere  o  negare  le  fratture.  Non  mi  riferisco

               solo  alla  mafia.  Pensiamo  al  problema  della  pedofilia.  Nel
               maggio del 2010 il cardinale Bagnasco ha analizzato il fenomeno





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