Page 49 - L'onorata società
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3. Qui ci vuole ordine







              Chi è e che cosa fa l'attuario? Potrebbe essere la domanda di un quiz di
          Gerry  Scotti.  Dal Nuovo  Zingarelli:  1.  Un  ufficiale  romano  addetto  ai
          magazzini dell'esercito. 2. Un pubblico ufficiale incaricato di trascrivere gli

          atti  giudiziari.  3.  Lo  studioso  che  si  occupa  di  matematica  attuariale.  La
          terza,  se  non  altro  per  assonanza.  L'accendiamo?  L'accendiamo.  Claudio
          Tomassini  sta  allo  scherzo  e  ride.  Poi  spiega  che  si  tratta  di  una
          professione antichissima, che la sua origine è appunto romana e che esiste

          in tutto il mondo. Sarà senza dubbio così. Ma, con il dovuto rispetto, che
          bisogno c'è di un Ordine degli attuari? Perché il punto è proprio questo: in
          Italia, tra i 25 ordini e collegi professionali riconosciuti dalla legge, esiste
          anche  l'Ordine  degli  attuari:  881  iscritti  in  tutta  la  penisola  a  fine  2008.

          Istituito niente meno che con il decreto luogotenenziale numero 382 del 23
          novembre 1944.
              Tomassini,  romano,  che  degli  attuari  è  il  presidente,  chiarisce:  «Il
          nostro compito è applicare modelli matematici alla gestione del rischio. Per

          esempio,  studiamo  i  tassi  di  incidentalità,  le  statistiche,  i  fattori  che
          interagiscono  nelle  varie  fasce  d'età  e  nelle  diverse  zone  d'Italia,  per
          determinare i costi dell'assicurazione auto. Stesso discorso per le polizze
          vita.  O  per  i  calcoli  degli  accantonamenti  nella  previdenza  integrativa.

          Naturalmente noi determiniamo lo "zoccolo duro", con metodi puramente
          matematici. Le compagnie o i fondi pensione ci aggiungono le loro spese e
          i loro guadagni». Come dire: il nostro è un ruolo squisitamente tecnico, non
          venite  a  lamentarvi  da  noi  se  la  Rc  auto  è  troppo  cara.  «Comunque»

          continua Tomassini «il mestiere dell'attuario non è affatto in declino. Siamo
          pochi ovunque: 2 mila in Francia e Germania, 11 mila in Gran Bretagna,
          che è la patria della previdenza complementare.» D'accordo, ma l'Ordine?
          «L'Ordine è necessario perché godiamo di esplicite riserve di legge: alcune

          attività, con responsabilità annesse, le possiamo svolgere solamente noi.
          Basti  pensare  che  ogni  compagnia  d'assicurazione  deve  prevedere
          obbligatoriamente la figura dell'attuario incaricato. Quindi occorre garantire
          elevati standard professionali. Non è tutto. C'è la formazione continua. Ci

          sono i contatti a livello internazionale. Cose che esclusivamente un ordine
          può offrire.» E come si diventa attuari? «Semplice: bisogna avere la laurea
          in  Scienze  e  statistiche  attuariali  e  superare  l'esame  di  Stato  che  abilita
          all'esercizio.»

              Benvenuti nel mondo delle professioni. Dove la parola che conta è una
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