Page 45 - L'onorata società
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gli avvocati, gli ingegneri, gli architetti. La loro categoria ha un indice di
          regolamentazione (leggi di difese corporative e di protezioni di mercato)
          che non ha eguali in nessun altro Paese dell'Unione.
              Così non c'è da stupirsi se i tentativi di rimuovere privilegi, di creare

          canali  alternativi  di  vendita,  di  ridurre  i  prezzi  dei  farmaci  siano
          puntualmente falliti. Ultima, la rivoluzione bersaniana del 2006, quella che
          ha permesso (pur sempre con l'obbligo della presenza di un farmacista) la
          nascita delle parafarmacie e consentito la distribuzione di medicinali anche

          nei supermercati. A distanza di tre anni, le "forze della restaurazione" si
          sono ringalluzzite. E sembrano vincere. Filippo Saltamartini, vicequestore di
          polizia, maceratese eletto senatore in Sardegna per il Pdl, ha inserito in
          modo  posticcio  un  emendamento  nel  disegno  di  legge  delega  sui  lavori

          usuranti con il quale si disporrebbe la chiusura entro dieci anni delle 2.900
          parafarmacie  aperte  nel  frattempo  (con  7  mila  dipendenti,  di  cui  5  mila
          farmacisti).  Più  cauto  il  disegno  di  legge  di  riordino  dell'intero  settore
          firmato  da  Maurizio  Gasparri,  presidente  dei  senatori  Pdl,  e  Antonio

          Tomassini, medico specializzato in Ginecologia e a sua volta senatore del
          Pdl, attualmente alla guida della commissione Igiene e Sanità di Palazzo
          Madama: si riafferma la centralità delle farmacie e benché non si accenni
          alla chiusura delle parafarmacie si restringono ulteriormente i prodotti che

          queste potranno vendere. Comunque si voglia considerare la cosa, la lobby
          sta prendendo le sue rivincite.
              Nell'ambiente c'è chi sostiene che Bersani sia partito all'attacco perché
          conosce  alla  perfezione  la  materia.  Sua  moglie,  Daniela  Ferrari,  fa  la

          farmacista.  Solo  che  esercita  come  dipendente  in  una  comunale  di
          Piacenza. Suppergiù 2 mila euro al mese. Da qui la rabbia verso i titolari di
          farmacie private, che di quattrini ne guadagnano cinque, forse dieci volte
          tanto. Sarà... Ma il ministro per lo Sviluppo economico ha gioco facile nel

          trincerarsi  dietro  le  statistiche:  tutte,  a  cominciare  da  quelle  dei
          consumatori, indicano che le medicine in Italia sono troppo care: per fare
          qualche confronto, l'Aspirina in Francia costa il 45 per cento di meno, in
          Germania il 50; il prezzo del Voltaren (un antinfiammatorio) è inferiore del

          50 per cento in Spagna e del 62,5 in Francia; sul Canesten (una crema per
          le dermatiti) il risparmio va dall'8,3 per cento della Germania al 62,5 della
          Spagna.
              Già  in  precedenza  il  ministro  della  Salute  Francesco  Storace  aveva

          proposto che sui cosiddetti Otc (Over the counter), i farmaci da banco, che
          non  richiedono  la  ricetta  medica  e  sono  pagati  direttamente  dai  clienti,
          potesse essere applicato uno sconto fino al 20 per cento. Non sono stati in
          molti  a  farlo.  Bersani  rilancia  e  tira  fuori  dal  cilindro  le  parafarmacie  e  i

          corner nella grande distribuzione. In pratica liberalizza la vendita degli Otc,
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