Page 24 - Mani in alto
P. 24

nell’occhio sinistro e abbassa lo sguardo sulle tre parole.

           «Le ho scritte per bene in stampatello».
           «Bene, lo farò vedere al mio incisore di fiducia» dice l’orefice mentre il viso
          accoglie un lieve compiaciuto sorriso.

           «Allora ripasso la settimana prossima?»
           «Può venire anche domani l’altro, adesso finisco con quest’orologio e poi lo porto
          all’incisore che è qui vicino».
           Daniele è sempre fuori appoggiato al muro, ma adesso legge il giornale con una
          certa attenzione, poi vede Paolo uscire dalla bottega.

           «Allora com’è messo questo negozio?»
           «Solo vecchi orologi da accomodare, nient’altro, non ne vale la pena… Ma fammi
          un po’ vedere qui…» dice Paolo sfilando il giornale dalle mani dell’amico.

           «Hanno ammazzato il bandito Giuliano! Guarda, c’è anche una fotografia»


            Il bandito Giuliano ucciso in un conflitto
            È stato abbattuto all’alba di ieri dopo un breve scontro nel cortile di una casa di Castelvetrano.



           Quando erano in galera tutti dicevano che non l’avrebbero mai preso, che il bandito
          Giuliano era il più furbo di tutti. Ma adesso tutti affermano che si è messa di mezzo
          la politica, la politica è una brutta bestia dice la gente che si accalca tra le casse di

          frutta e verdura. Si mormora che sia stato tradito dal suo fidato luogotenente.
           «Noi non ci tradiremo mai, vero Paolo?»
           «Certo Daniele, noi ci siamo fatti una promessa: tutti insieme per la vita o per la
          morte» risponde Paolo che medita di svelare a Daniele la frase che ha fatto incidere
          sul suo braccialetto.

           Adesso non spira più nemmeno un alito di vento, la lieve brezza è solo un piacevole
          ricordo. Bisogna aspettare che arrivi sera perché torni a farsi sentire e dare un po’ di
          sollievo alla pelle calda e sudaticcia di questo torrido luglio.

           Ogni anno c’è sempre un luglio più caldo dell’anno precedente, oppure un luglio
          caldo come prima della guerra. Ogni occasione, ogni capriccio del tempo è un
          pretesto per disquisire sulle stagioni. Le stagioni balorde che non hanno nessun
          ritegno, ma almeno non fanno distinzione tra ricchi e poveri, belli o brutti,
          delinquenti o galantuomini.
   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29