Page 128 - Gomorra
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un'accusa. Sino a oggi del resto, a differenza degli uomini, nessuna donna, boss di
camorra, si è pentita. Mai.
Ferocemente a difesa dei beni della famiglia, si è sempre adoperata Erminia
Giuliano, detta Celeste per il colore dei suoi occhi, la bella e appariscente sorella di
Carmine e Luigi, i boss di Forcella, che - secondo le indagini - è il riferimento assoluto
nel clan circa la gestione dei beni immobili e dei capitali investiti nel settore
commerciale. Celeste ha l'immagine della napoletana classica, della guappa del centro
storico, i capelli tinti biondo platino, gli occhi chiari gelidi sempre affogati in tuorli di
ombretto nero. Lei gestiva gli indotti economici e legali del clan. Nel 2004 furono
confiscati ai Giuliano i beni nati dall'attività imprenditoriale, ventotto milioni di euro,
il vero polmone economico del clan.
Avevano un insieme di catene di negozi, a Napoli e provincia, e un'azienda titolare
di un marchio divenuto notissimo, attraverso l'abilità d'impresa e la protezione militare
ed economica del clan.
Un marchio che ha una rete in franchising composta da cinquantasei punti vendita in
Italia e a Tokyo, Bucarest, Lisbona e Tunisi.
Il clan Giuliano, egemone negli anni '80 e '90, nasce nel ventre molle di Napoli, a
Forcella, il quartiere che attira su di sé ogni mitologia da casba, ogni leggenda di
ombelico marcio del centro storico. I Giuliano sembrano un clan giunto al capolinea,
lentamente emerso dalla miseria, dal contrabbando alle puttane, dalla gestione
dell'estorsione porta a porta ai rapimenti. Una dinastia enorme basata su cugini, nipoti,
zii, parenti. L'acme del potere lo raggiunsero alla fine degli anni '80 e ora sono
portatori di una sorta di carisma che non può scomparire. Ancora oggi chi vuol
comandare nel centro storico deve vedersela con i Giuliano. Un clan con il fiato sul
collo della miseria e del terrore di ritornare miserabili. Una delle affermazioni di Luigi
Giuliano, il re di Forcella, che più mostrava il suo disgusto per la miseria l'aveva
raccolta il cronista Enzo Perez: "Io non sono d'accordo con Tommasino, a me il
presepe mi piace, sono i pastori che mi fanno schifo!".
Il volto del potere assoluto del sistema camorristico assume sempre più i tratti
femminili, ma anche gli esseri stritolati, schiacciati dai cingolati del potere sono donne.
Annalisa Durante, uccisa a Forcella il 27 marzo 2004 dal fuoco incrociato, a
quattordici anni. Quattordici anni. Quattordici anni. Ripeterselo è come passarsi una
spugna d'acqua gelata lungo la schiena. Sono stato al funerale di Annalisa Durante.
Sono arrivato presto nei pressi della chiesa di Forcella. I fiori non erano ancora giunti,