Page 113 - Gomorra
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rumale"  famoso  per  aver  ucciso  in  carcere  Francis  Turatello,  e  avergli  azzannato  il
            cuore dopo averglielo strappato dal petto con le mani. Queste ritualità si erano estinte,
            ma la faida di Secondigliano le aveva riesumate rendendo ogni gesto, ogni centimetro
            di carne, ogni parola uno strumento di comunicazione di guerra.

                 In conferenza stampa gli ufficiali dei ROS dichiararono che l'arresto era avvenuto
            individuando la vivandiera che acquistava il pesce preferito da Di Lauro, la pezzogna.

            Il racconto sembrava sin troppo adatto a sgretolare l'immagine di un boss potentissimo,
            capace  di  muovere  centinaia  di  sentinelle  ma  che  infine  si  era  fatto  beccare  per  un
            peccato di gola. Neanche per un attimo a Secondigliano sembrò credibile la traccia
            dell'inseguimento  della  pezzogna.  Molti  indicavano  piuttosto  il  SISDE  come  unico
            responsabile  dell'arresto.  Il  SISDE  era  intervenuto,  lo  confermavano  anche  le  forze

            dell'ordine, ma della sua presenza a Secondigliano era difficile, difficilissimo intuirne
            la presenza. La traccia di qualcosa che si avvicinasse molto all'ipotesi che seguivano
            molti cronisti, ossia che il SISDE avesse messo a stipendio diverse persone della zona
            in cambio di informazioni o di non-interferenza, l'avevo trovata in alcuni spezzoni di
            chiacchiere  da  bar.  Uomini  che  prendendo  il  caffè  o  cappuccino  con  cornetto,
            pronunciavano frasi tipo:


                 "Visto che tu prendi i soldi da James Bond..."

                 Mi capitò due volte, in quei giorni, di sentir nominare in modo furtivo o allusivo
            007, un fatto troppo piccolo e risibile per trarne qualsiasi cosa, al tempo stesso troppo
            anomalo per passare inosservato.


                 La strategia dei servizi segreti nell'arresto di Di Lauro potrebbe essere stata quella
            di  individuare  i  responsabili  tecnici  delle  vedette,  assoldarli  così  da  poter  far
            dislocare tutti i pali e le sentinelle in altre zone impedendo di dare allarme e far fuggire
            il  boss.  La  famiglia  di  Edoardo  La  Monica  smentisce  ogni  suo  possibile
            coinvolgimento, affermando che il ragazzo non aveva mai fatto parte del Sistema, che
            aveva paura dei clan e dei loro affari. Forse ha pagato al posto di qualcun altro della
            sua  famiglia,  ma  la  chirurgica  tortura  sembra  essere  stata  commissionata  per  venire

            ricevuta e non spedita attraverso il suo corpo a qualcun altro.

                 Un giorno vidi un gruppetto di persone non lontano da dove era stato ritrovato il
            corpo di Edoardo La Monica. Un ragazzo cominciò a indicare il proprio anulare e poi
            toccandosi la testa muoveva le labbra, senza emettere suono. Mi venne in mente subito,

            come un cerino acceso davanti alle palpebre, il gesto di Vincenzo Di Lauro nell'aula di
            tribunale, quel gesto strano, insolito, quel chieder come prima cosa, dopo anni che non
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