Page 100 - Gomorra
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un coltello prima di accoltellare un parente di un suo nemico, così da fargli sentire
            bruciori lancinanti mentre la lama entrava nella carne, centimetro per centimetro. In
            carcere veniva temuto non per questa sua acribia sanguinaria, ma per la sfida dello
            sguardo capace di mantenersi alto anche fissando il sole. Avere la coscienza di essere
            dei  business  man  destinati  alla  fine  -  morte  o  ergastolo  -  ma  con  volontà  spietata
            dominare  economie  potenti  e  illimitate.  Il  boss  viene  ammazzato  o  arrestato,  ma  il
            sistema  economico  che  ha  generato  rimane:  non  smettendo  di  mutare,  trasformarsi,

            migliorare e innescare profitto. Questa coscienza da samurai liberisti, i quali sanno che
            il potere, quello assoluto, per averlo si paga, la trovai sintetizzata in una lettera di un
            ragazzino rinchiuso in un carcere minorile, una lettera che consegnò a un prete e che fu
            letta durante un convegno. La ricordo ancora. A memoria:


                 “Tutti quelli che conosco o sono morti o sono in galera. Io voglio diventare un
            boss. Voglio avere supermercati, negozi, fabbriche, voglio avere donne. Voglio tre
            macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere
            magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore uno vero, uno che
            comanda veramente. Voglio morire ammazzato.”.

                 Questo è il nuovo tempo scandito dagli imprenditori criminali. Questa è la nuova

            potenza dell'economia. Dominarla, a costo d'ogni cosa. Il potere prima d'ogni cosa. La
            vittoria  economica  più  preziosa  della  vita.  Della  vita  di  chiunque  e  persino  della
            propria.

                 I  ragazzini  di  Sistema  avevano  iniziato  a  chiamarli  persino  "morti  parlanti".  In
            un'intercettazione  telefonica  presente  nel  decreto  di  fermo  emesso  dalla  Procura

            Antimafia  nel  febbraio  2006,  un  ragazzo  spiega  al  telefono  chi  sono  i  capizona  di
            Secondigliano:

                 "Sono guagliuncelli, morti parlanti, morti viventi, morti che si muovono... Bello e
            buono prendono e ti uccidono, ma tanto la vita è già persa..."

                 Capi ragazzini, kamikaze dei clan che non vanno a morire per nessuna religione, ma

            per danaro e potere, a ogni costo, come unico modo di vivere che valga la pena.

                 La  notte  del  21  gennaio,  la  stessa  notte  dell'arresto  di  Cosimo  Di  Lauro,  venne
            ritrovato il corpo di Giulio Ruggiero. Trovarono un'auto bruciata, un corpo al posto di
            guida. Un corpo decollato. La testa era sui sedili posteriori. Gliel'aveva-no tagliata.

            Non con il colpo di netto dell'accetta, ma col flex: la sega circolare dentellata usata dai
            fabbri  per  limare  le  saldature.  Lo  strumento  peggiore  in  assoluto,  ma  proprio  per
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