Page 96 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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In ogni caso, nessuno di questi fattori, di fronte alla morte, può essere
          accettato. Forse, proprio per questo, a conclusione del processo, i giudici
          hanno voluto lasciare traccia delle loro conclusioni: «I fatti rilevano che il
          vuoto creatosi attorno al normalissimo impegno del dott. Basile può aver

          contribuito  a  far  nascere  e  consolidare  il  proposito  di  Sprio  volto
          all'eliminazione del soggetto che gli dava fastidio [...] non v'è dubbio che il
          modo  solerte  con  cui  il  funzionario  ucciso  dava  impulso  alle  procedure
          riguardante  il  dipendente,  seguendone  tutti  gli  sviluppi,  e  il  modo

          rallentato  e  indolente  in  cui,  invece,  i  vertici  istituzionali  avevano  dato
          prova, nell'affrontare le stesse vicende, possono effettivamente aver dato
          allo Sprio quella impressione, via via convalidando il convincimento che la
          sua strada sarebbe stata del tutto libera, se non vi fossero stati gli ostacoli

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          frapposti dal dott. Basile» .
              Lo stesso giorno della pubblicazione della sentenza, il citato assessore
          Cuffaro,  diventato  presidente  della  Regione,  si  è  dichiarato  amareggiato
          delle affermazioni dei giudici e di non riconoscersi in esse, dando mandato

          ai suoi avvocati di agire conseguentemente. Niente di tutto questo è stato
          fatto.




                                                 La legge c'è, anzi no



          Nel  2000,  quando  queste  conclusioni  e  queste  verità  sull'omicidio  Basile
          non erano neanche immaginabili, viene approvato dal Parlamento siciliano
          un pacchetto di norme anticorruzione proposto da chi scrive ed elaborate

          con l'aiuto del giudice Di Lello, alcune delle quali si rifanno alle proposte
          della  commissione  nazionale  sulla  corruzione  che  però  Camera  e  Senato
          non approveranno mai.
              Viene  inserito  tra  i  reati  per  i  quali,  se  si  è  coinvolti  in  vicende

          giudiziarie  diventano  automatiche  le  sanzioni  amministrative  e  il
          licenziamento,  anche  quello  di  associazione  mafiosa.  È  una  novità
          importante,  perché  nell'attuale  normativa  nazionale  sono  previsti  solo  i
          reati contro la pubblica amministrazione.

              Con  la  stessa  legge,  per  dare  risposta  alle  esigenze  di  trasparenza,
          viene  istituita  l'Anagrafe  patrimoniale  dei  funzionari  e  dei  dipendenti
          regionali. Si vogliono comprendere le ragioni che producono alcune aree di
          facile  arricchimento  all'interno  dell'amministrazione  e  quantificare  quanti

          soldi,  in  aggiunta  allo  stipendio,  possono  portare  una  serie  di  attività
          parallele: partecipazione a commissioni, gare d'appalto, perizie e incarichi
          esterni.  Molte  di  queste  attività,  pagate  in  regime  di  straordinario  e
          trasferte,  sono  collegate  alla  funzione  per  la  quale  si  è  già  inquadrati
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