Page 66 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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potere reale si affermi una falsa «spontaneità» urbanistica. Falsa perché, in
realtà, è stimolata e tutelata da un sistema creato per questo.
Non è un caso che da anni al centro dello scontro politico siciliano vi sia
la questione dell'abusivismo e della sanatoria delle costruzioni lungo la
costa, realizzate entro la fascia dei 150 metri dal mare.
Bartolo Pellegrino negli ultimi anni è diventato il leader del fronte degli
abusivi, anche se bisogna dire che all'Assemblea regionale siciliana tutti i
gruppi parlamentari - dai Ds ad An - hanno propri disegni di legge di
sanatoria dell'abusivismo. Tutti, indistintamente, perché, tranne rare
eccezioni, tutti i partiti hanno fatto eleggere sindaci che, quando non
hanno teorizzato l'espansione del cemento senza regole, non sono stati
capaci di fermarlo o, comunque, non hanno avuto la forza di fare rispettare
la legge o di contrastare le pressioni e gli interessi della mafia.
Forse proprio per questo, tra i primi cinque punti del «contratto» che il
presidente della Regione Cuffaro ha «stipulato» con i siciliani c'è la
proposta di sanatoria dell'abusivismo. E forse proprio in coerenza con
questa scelta Pellegrino si è trovato assessore al Territorio e all'ambiente e
subito, per non deludere la base sociale del centrodestra e la sua stessa
base elettorale - la costa della provincia di Trapani è una delle più
devastate dal cemento selvaggio - il 16 gennaio del 2002 propone e fa
approvare dalla giunta di governo il disegno di legge di sanatoria. Gli ha
trovato anche un nome altisonante: disegno di legge per il governo del
territorio e il riordino delle coste siciliane.
In realtà, è il tentativo di sanatoria dello scempio realizzato lungo il
mare, entro quei 150 metri di fascia costiera che, essendo parte del
demanio, la legge e la Costituzione considerano fascia di massimo rispetto,
protetta da vincolo di inedificabilità assoluta, e quindi obbligano alla
demolizione di qualunque tipo di costruzione.
Secondo i dati dello stesso assessorato regionale, a usufruire della
sanatoria sarebbero oltre 15.000 costruzioni abusive edificate prima del
1992 lungo il litorale siciliano. In effetti, il messaggio che si manda con
l'approvazione del disegno di legge - che delega pure ai comuni, che non
hanno né le strutture né le risorse, la responsabilità di predisporre i piani di
risanamento - è un incentivo a costruire illegalmente.
Basta un dato: il 1994, anno del condono edilizio voluto dal primo
governo Berlusconi, in Sicilia si è registrato il più alto numero di costruzioni
abusive, 15.000 contro la media degli anni precedenti che si aggirava
attorno alle 8.500.
Tra il 1994 e il 1999, anno in cui si riapre la possibilità di una sanatoria
per l'abusivismo lungo la costa, le costruzioni illegali sono 50.978, per una
superficie complessiva di 7.648.050 metri quadrati.