Page 903 - Shakespeare - Vol. 4
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MIRANDA
Se con la vostra Arte, mio carissimo padre,
Avete gettato le acque selvagge
In questo fragore,
Ora calmatele. Sembra che il cielo
Voglia rovesciare fetida pece
Ma il mare
Montando fino alle guance delle nubi
Spegne il fuoco.
Oh, come ho sofferto
Con quelli che vidi soffrire!
Una splendida nave
(Che certo aveva dentro nobili creature)
Tutta a pezzi.
Ah, come quel gridare
Mi ha battuto sul cuore.
Povere anime, tutte perdute.
Se avessi avuto il potere di un dio
Avrei sprofondato il mare nella terra
Prima che s’ingoiasse il bel veliero
Con il suo carico di umani.
PROSPERO
Calma. Non aver più paura.
Di’ al tuo cuore pietoso
Che non è stato fatto nessun male.
MIRANDA
Oh, giorno di dolore!
PROSPERO
Nessun male.
Nulla ho fatto se non per il tuo bene,
Per te, unica mia, per te, mia figlia,
Che non conosci chi sei,
Né di dove io venga,
Né che sono molto più di Prospero,
Padrone di una poverissima grotta