Page 900 - Shakespeare - Vol. 4
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Vi prego, ora, tornate giù.



              ANTONIO
          Dov’è il capitano, nostromo?



              NOSTROMO
          Non  lo  sentite?  Qui  date  fastidio  −  tornatevene  in  cabina.  Così  date  una
          mano alla burrasca.



              GONZALO
          Su, sii buono, calmati.



              NOSTROMO
          Quando si calma il mare. Via di qui! A questi cavalloni urlanti che importa del

          nome di Re? In cabina! Silenzio! Non seccateci più.



              GONZALO
          Va bene, ma rammenta chi hai a bordo.



              NOSTROMO
          Nessuno  che  ami  più  di  me  stesso.  Voi  siete  un  consigliere:  ebbene,  se
          riuscite a ordinare il silenzio agli elementi e a farli stare subito tranquilli, noi
          non  tocchiamo  più  una  fune.  Avanti,  usate  la  vostra  autorità.  Se  non  ci

          riuscite,  ringraziate  il  Cielo  per  aver  vissuto  tanto  tempo  e  preparatevi  in
          cabina al disastro, se è destino. Forza, ragazzi! E voi fuori dai piedi, dico.
                                                                                                           Esce.



              GONZALO
          Costui  mi  conforta  assai  −  su  di  lui  non  c’è  nessun  segno  di  futuro
          annegamento. Ha l’aria di chi deve finire sulla forca. Orsù, Fato benigno, tieni

          duro  col  capestro:  rendi  la  corda  del  suo  destino  la  nostra  gomena  di
          salvezza,  perché  quella  che  abbiamo  ci  serve  a  poco.  Se  non  è  nato  per
          essere impiccato, siamo nei guai.            2

                                                                                                        Escono.


                                                   Rientra il Nostromo.
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