Page 431 - Shakespeare - Vol. 4
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GUIDERIO
E da subito amati,
finché non lo credemmo morto.
CORNELIO
Fu l’intruglio della regina.
CIMBELINO
Oh, raro istinto!
Quando saprò tutta la storia?
Questa caotica sintesi si ramifica in episodi
che andrebbero distinti e così presi in esame.
Dove hai vissuto? E come? Quando sei entrata
al servizio del prigioniero romano? Come hai lasciato
i tuoi fratelli? Come li hai incontrati la prima volta?
Perché sei fuggita dalla corte? Con quale meta?
Tutto questo, e le cause che voi tre spinsero a battervi,
e chissà cos’altro ancora, dovrei domandarvi,
e le circostanze annesse, evento per evento.
Ma il tempo e il luogo non si confanno
a lunghi interrogatori. Guardate, Postumo
si è ancorato a Imogene, e su di lui lei getta
il bagliore innocente dei suoi occhi:
lo stesso fanno su di me i suoi fratelli, e il suo signore
tutto illumina di gioia. C’è come un reciproco
gioco tra tutti. Lasciamo questo luogo: che il fumo
dei sacrifici invada il tempio.
[A Belario]
Sei mio fratello, e tale per sempre ti terremo.
IMOGENE
E mio secondo padre, giacché mi salvaste
perché vivessi questo tempo di felicità.
CIMBELINO
Trabocchiamo tutti di gioia,
eccetto costoro, che stano in ceppi: lasciamo
che godano anch’essi del nostro diletto.