Page 370 - Shakespeare - Vol. 4
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ATTO IV EN
Scena I EN
Entra Cloten da solo.
CLOTEN
Sono vicino al luogo dell’appuntamento, se le indicazioni di Pisanio sono
esatte. I suoi vestiti mi calzano a meraviglia! E perché non dovrebbe calzarmi
anche la sua donna, creata come fu dalla stessa mano che confezionò il
sarto? Tanto più che le donne (così si dice, con rispetto parlando) in base
all’umore approvano che le si provi. 11 Devo mettermi al lavoro, e oso dire a
me stesso − poiché non è vanagloria se un uomo parla allo specchio della
sua stanza − che la figura del mio corpo è ben delineata quanto la sua; non
meno giovane, ma più forte; non inferiore quanto a fortuna, ma favorito dai
contesti; superiore a lui per nascita, parimenti versato nell’arte militare e più
apprezzabile in singolar tenzone. Eppure, quell’intrattabile testarda ama lui a
mio dispetto. Ecco cos’è la vita dei mortali! Tempo un’ora, Postumo, e quella
testa che porti sulle spalle ne verrà spiccata. La tua donna sarà violata e i
tuoi vestiti ridotti in stracci al tuo cospetto. Dopo di ciò, la trascinerò a casa
da suo padre, che forse si risentirà un po’ con me per un sì rude trattamento.
Ma mia madre, che ha il pieno controllo sulle sue bizze, volgerà ogni cosa a
mio merito! Il mio cavallo è ben legato. Fuori, mia spada, pronta alla dolente
impresa! Oh, sorte, spingili nelle mie mani! Questo, per come descritto,
dev’essere il luogo del loro incontro, e quel vecchio non avrebbe certo l’ardire
di ingannarmi.
[Esce.]
Scena II EN
Entrano Belario, Guiderio, Arvirago e Imogene, provenendo dalla caverna.
BELARIO