Page 333 - Shakespeare - Vol. 4
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Sentito? Lo giura, lo giura su Giove!
È vero, allora: tenete l’anello. Sono certo
che mai lo avrebbe perso. E le sue dame
sono tutte oneste, fidate. Indotte a rubarlo, loro?
E da uno straniero? No, se l’è goduta.
Questo è il segno della sua licenza, il caro prezzo
che ha pagato per il nome di puttana. Via, prendete
quanto vi spetta, e che tutti i demoni dell’inferno
si dividano tra voi due.
FILARIO
Calmatevi, signore:
questa non è una prova sufficiente
contro qualcuno della cui onestà si è certi.
POSTUMO
Non voglio parlarne più:
si è fatta montare da lui.
IACHIMO
Se chiedete ulteriore
soddisfazione, sotto il suo seno
(meritorio di una strizzata) si annida
un neo − lecitamente fiero della sua
delicata collocazione. Sulla mia vita,
l’ho baciato e subito mi ha fatto venire
voglia di mangiarlo, benché fossi sazio.
La ricordate, questa sua piccola macchia?
POSTUMO
Sì, e ne rispecchia un’altra così
grande che basta da sola a riempire
l’inferno intero.
IACHIMO
Volete sentire altro?