Page 331 - Shakespeare - Vol. 4
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di cui si è spesso discusso.
IACHIMO
Il soffitto è decorato
di cherubini d’oro. Gli alari (quasi dimenticavo)
erano due Cupidi d’argento con gli occhi chiusi;
in equilibrio su un piede, poggiavano
aggraziati sulle loro torce.
POSTUMO
E questo varrebbe il suo onore!
Pur ammettendo che abbiate visto tutto ciò
(ed encomiando dunque la vostra memoria),
la descrizione della camera non basta affatto
a proclamarvi vincitore della posta.
IACHIMO
Allora, se sapete impallidire,
vi prego di far prendere aria a questo gioiello:
guardate!
[Mostrando il braccialetto]
E ora lo rimetto via: si sposa bene al vostro
diamante, li terrò entrambi.
POSTUMO
Per Giove!
Lasciate che lo guardi ancora:
è proprio quello che le avevo dato?
IACHIMO
Quello, signore (e gliene
sono grato). Ho ancora davanti agli occhi
il gesto elegante con cui se l’è sfilato,
un gesto più pregiato del dono stesso,
e che lo ha anzi impreziosito: nel donarmelo,
mi ha detto che l’aveva avuto caro, un tempo.