Page 324 - Shakespeare - Vol. 4
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che attestate con quel vile sciagurato,
tirato su a forza di elemosina e nutrito
di avanzi, di rifiuti della corte,
non è un contratto: è niente.
Se poi alla gente volgare (e chi più di lui?)
è consentito di legarsi ai propri simili
(non producendo altro che mocciosi e fame),
voi siete esclusa da siffatta libertà,
essendo legata alla corona, il cui lustro
non potete appannare con uno spregevole schiavo,
buono solo a indossare la livrea,
un lacchè, un servo − anzi, nemmeno quello.
IMOGENE
Blasfemo! Se anche tu fossi il figlio di Giove,
così come sei, saresti troppo ignobile per fargli
da stalliere. Se vi mettessero a confronto,
sarebbe già un onore degno d’invidia
l’essere nominato aiutante del boia del suo reame,
al punto tale che ti attirerebbe l’odio di tutti.
CLOTEN
Che le nebbie del sud possano guastarlo!
IMOGENE
L’essere nominato da te è la disgrazia peggiore
che può colpirlo. Se solo ha toccato il suo corpo,
il suo vestito più misero mi è più caro di tutti
i peli che hai addosso, se anche divenissero
uomini come te. Pisanio! Pisanio!
Entra Pisanio.
CLOTEN
«Il suo vestito!» Che il diavolo…
IMOGENE
Presto, chiama Dorotea, la mia ancella.