Page 318 - Shakespeare - Vol. 4
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Basta così, a che scopo annotarmi anche questo,
visto che è fissato come una vite al mio ricordo?
Ha letto fino a tardi la storia di Tereo, la pagina
piegata è quella in cui Filomela si concesse.
Ho quanto mi serve. Di nuovo nella cassa, su,
e richiudiamola bene. Correte in fretta,
draghi della notte, perché arrivi presto l’alba
a riaprire gli occhi al corvo! Mi coglie la paura:
benché quello sia un angelo del cielo, qui dentro
c’è l’inferno.
[Un orologio suona]
Uno, due, tre: è l’ora, è l’ora!
[Rientra nella cassa. La scena si chiude.]
Scena III EN
Entrano Cloten e alcuni Signori.
PRIMO SIGNORE
Vostra Signoria è l’uomo più paziente al mondo quando perde, e il più freddo
quando scopre un asso.
CLOTEN
Tutti diventano freddi, davanti alla sconfitta.
PRIMO SIGNORE
Ma non tutti con la stessa pazienza del nobile temperamento di Vostra
Signoria. Quando vincete, vi accalorate per l’impeto.
CLOTEN
Vincere infonderebbe coraggio a qualsiasi uomo. Potessi soltanto avere quella
sciocca di Imogene, avrei tanto oro quanto mi basta. È quasi l’alba, vero?
PRIMO SIGNORE
S’è fatto giorno, signore.
CLOTEN