Page 1756 - Shakespeare - Vol. 4
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poco più che dei nomi.
28 II, i, 103 Henry ed Edward Stafford, secondo e terzo Duca di Buckingham, discendevano per parte
femminile dalla casata dei Bohun, Conti di Hereford.
29 II, i, 160 Lorenzo Campeggio (1472-1539), vescovo assenteista di Salisbury, fu inviato dal Papa alla
corte di Londra nell’ottobre del 1528, nel tentativo di frustrare con ulteriori tergiversazioni l’estremo
tentativo di Wolsey di ottenere da Roma l’annullamento del matrimonio reale. Nel dramma si ha
l’impressione che tra Campeggio e Wolsey ci siano complicità e convergenza d’intenti: entrambi
rappresentano, agli occhi dell’Inghilterra protestante, la longa manus dell’ingerenza papale. Da
notare anche il salto cronologico di oltre sette anni, dalla caduta di Buckingham.
30 II, i, 164 Il rifiuto dell’Imperatore di fare Wolsey Arcivescovo di Toledo non è storicamente
documentato. Ma a Wolsey, insaziabile collezionista di cariche (e rendite) ecclesiastiche, la vox
populi, per bocca dei Gentiluomini, attribuisce volentieri colpe, iniziative e responsabilità del Re.
31 II, ii, didascalia La scena ci riporta all’interno della reggia. A differenza della precedente, in gran parte
costruita sul resoconto di Holinshed, essa concede ampi spazi all’invenzione: a cominciare dalla
missiva letta dal Lord Ciambellano.
32 II, ii, 40 La sorella del Re di Francia è Margherita d’Angoulême (1492-1549), divenuta vedova nel
1525 del Duca d’Alençon, e convolata poi a nuove nozze con Enrico II di Navarra. Destinata a
passare alla storia come Margherita di Navarra, una delle più eminenti figure del Rinascimento
francese, narratrice, poetessa e protettrice di umanisti, artisti e teologi riformatori. Il disegno di
Wolsey è riferito da Holinshed.
33 II, ii, didascalia dopo il v. 115 Stephen Gardiner (1485-1555) fu nominato segretario del Re nel 1529
in luogo di Richard Pace, e vescovo di Winchester nel 1531. Strenuo difensore dell’ortodossia
cattolica, all’avvento di Maria Tudor diverrà uno dei suoi più abili ministri e consiglieri.
34 II, ii, 128 Richard Pace (1482-1536), dignitario ecclesiastico, era stato inviato per delicate missioni
diplomatiche in Svizzera, in Germania (al tempo in cui Enrico sperava nell’elezione imperiale) e in
Italia (per assistere un’eventuale candidatura di Wolsey al soglio papale). Nel dramma, Wolsey, che
a quanto pare ne temeva l’integrità e l’indiscusso prestigio, lo consegna all’oblio con un cinico
epitaffio. Non c’è alcun rapporto, nelle fonti, tra la morte di Pace (avvenuta sei anni dopo quella di
Wolsey) e le trame di quest’ultimo. Ma qui Shakespeare accentua le connotazioni machiavelliche del
Cardinale così come, dopo la caduta, ne accentuerà le qualità positive, calcando gli effetti di
chiaroscuro per meglio definire gli aspetti controversi della sua personalità.
35 II, iii, didascalia La scena, d’invenzione shakespeariana, ha luogo a corte, negli appartamenti della
Regina. Essa prelude al ripudio di Caterina e presenta Anna Bolena come in tutto degna di
succederle: anche se non ci permette di giurare sulla sincerità della sua professata devozione alla
Regina o sulla sua mancanza di ambizione, sulla quale la Dama, nel suo cinismo, non si fa illusioni.
36 II, iii, 37 Duplice doppiosenso fra bowed (‘incurvato’, ‘piegato’ − di moneta falsa) e bawd (‘lenone’)
nonché fra queen (‘regina’) e quean (‘donna di facili costumi’). Si potrebbe anche intendere: ‘per
una moneta da tre soldi sarei pronta a prostituirmi’.
37 II, iii, 42 Altro doppiosenso centrato su in your way (‘sul vostro cammino’ ma anche ‘nella vostra
condizione’) e forse anche su count (‘conte’ − qualcosa di meno di un duca) e cunt (l’organo
femminile). L’implicazione è che, al posto di Anna, la Dama si disferebbe della sua verginità con nulla
più che un modesto rossore.
38 II, iii, 47 Qui il doppiosenso è su emballing: lett., ‘rischiereste di farvi impallare’ (cioè, ‘investire del
globo’ − quello che sormonta lo scettro, simbolo di regalità) ma anche ‘possedere sessualmente’.
Un ulteriore sottinteso sessuale è nella forma oblunga e vagamente fallica della contea di
Caernarvon: fra le più povere del regno (da cui l’altra implicazione: «Se l’Inghilterra non è poi gran
cosa, figuriamoci il Caernarvon!»).