Page 1758 - Shakespeare - Vol. 4
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1520 e suo collaboratore nei primi tentativi di riforma dei monasteri nel 1525, alla caduta di Wolsey
                 si conquistò rapidamente la fiducia del sovrano, anche per la sua abilità nell’influenzare i lavori del
                 Parlamento in senso favorevole alla politica reale. Il suo cursus honorum − ricordato o prefigurato
                 nelle  scene  finali  del  dramma  −  lo  vedrà  membro  del  Privy  Council  (1531),  Custode  dei  Gioielli  e
                 Vicario Generale del Re per gli affari ecclesiastici (1532), Gran Cancelliere (1533), Conservatore degli
                 Archivi (1534), Lord del Sigillo Privato e Pari del Regno con il titolo di Lord Wimbledon (1536) e, alla
                 vigilia  di  una  caduta  ancor  più  repentina  di  quella  di  Wolsey,  Conte  di  Essex  e  Gran  Ciambellano
                 (1540). La sua ascesa coincise con la creazione delle prime strutture della Chiesa Anglicana − una
                 serie di atti culminati nel 1534 con l’Atto di Supremazia e il definitivo distacco da Roma − e con la
                 sistematica dissoluzione dei monasteri (1536-1540) e la redistribuzione dei loro immensi patrimoni. A
                 lui si deve anche la diffusione della Bibbia in inglese (con conseguenze incalcolabili per l’evoluzione
                 della  civiltà  britannica)  e  un’instancabile  attività  legislativa  che  molto  contribuì  alla  costruzione
                 dell’Inghilterra come stato moderno. Ambizioso non meno di Wolsey − e come lui un parvenu − ma
                 assai meno portato all’ostentazione di ricchezza e potere, cadde in disgrazia per gli intrighi dei suoi
                 nemici e per il suo patrocinio dell’infelice matrimonio del Re con Anna di Cleves. Condannato senza
                 processo per tradimento ed eresia, fu decapitato nel 1540.
              49 III, ii 124-128 Un incidente riciclato da Holinshed: un simile inventario era stato inviato per errore a
                 Wolsey da Thomas Ruthall, vescovo di Durham, ancora al tempo di Enrico VII: e Ruthall cadde in
                 disgrazia. Nella realtà storica il Re non aveva bisogno di pretesti per congedare Wolsey.
              50 III, ii, 296 Allusione a un non meglio identificato episodio di immoralità, fra i molti attribuiti al Cardinale
                 dai suoi nemici. Wolsey ebbe peraltro almeno due figli illegittimi.
              51 III, ii, 332 I tre capi d’accusa che Surrey non si degna di nominare sono: l’aver diffamato la Chiesa
                 inglese,  l’aver  rischiato  di  trasmettere  al  Re  un’infezione  venerea,  e  l’aver  vietato  a  un  suo
                 funzionario l’ingresso nella cattedrale di St. Albans (il più lucroso tra i feudi di Wolsey). Primo tra i
                 firmatari di tale atto d’accusa fu Sir Thomas More. Per la storia, il Re non sembrò gradire siffatto
                 documento, e Cromwell s’incaricò di farlo insabbiare.
              52 III, ii, 340 Si chiamava praemunire (dalla prima parola di una formula di rito) l’avviso di reato contro
                 chi applicava la giurisdizione del Papa a detrimento di quella del Re. La pena comportava la confisca
                 dei beni nonché la perdita dei diritti civili.

              53 III, ii, 378 Il nosce te ipsum della tradizione classica, premessa del controllo delle passioni e quindi
                 dell’armonia  interiore,  è  una  massima  che  ha  un  ruolo  centrale  nella  cultura  tardo-elisabettiana  e
                 giacobina: la relativa tematica si fa assai pregnante negli ultimi drammi di Shakespeare.
              54 III, ii, 399 Tra le funzioni del Cancelliere c’è anche la tutela dei minori di 21 anni (come degl’incapaci
                 d’intendere e di volere). Gli orfanotrofi ricadono sotto la sua giurisdizione. Il fatto che il Cardinale si
                 esprima con tanta benignità nei confronti di Sir Thomas More (che Shakespeare ha lasciato fuori del
                 dramma) ha interessanti implicazioni, data la delicatezza dell’argomento.
              55 III, ii, 406 Altro esempio di compressione cronologica: Thomas More fu fatto Cancelliere nel 1529,
                 Cranmer Arcivescovo di Canterbury nel 1532, e il matrimonio segreto ha luogo nel gennaio dell’anno
                 successivo:  mentre  Wolsey  morì  nel  1530.  L’esigenza  d’intensità  drammatica  prevede  che,  al
                 momento della caduta del tiranno, le cattive nuove arrivino in rapida successione (come nel caso di
                 Riccardo II e Riccardo III) − per limitarci a due drammi storici fra i più noti.
              56 III, ii, 449 La caduta di Cromwell è rievocata nel dramma anonimo Thomas, Lord Cromwell (1602,
                 ristampato nel 1613), in cui l’architetto dell’Inghilterra riformata è presentato come un martire della
                 fede. Come del resto avviene nel famoso Libro dei Martiri di John Foxe, che celebra in lui un modello
                 ideale di uomo di stato.
              57 III, ii, 457 Son queste fra le ultime parole attribuite dai cronisti al Cardinale, sul suo letto di morte
                 nell’Abbazia di Leicester (rivolte tuttavia non a Cromwell ma al governatore della Torre Sir William
                 Kingston, venuto a fargli da scorta).
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