Page 1596 - Shakespeare - Vol. 4
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ma tappa loro la bocca con duri morsi, e li frusta
               fino a ridurli all’obbedienza. Se noi tolleriamo −
               per quieto vivere e per un ingenuo riguardo
               verso la dignità d’un solo uomo − questa malattia contagiosa,

               addio a ogni medicina! Che ne consegue allora?
               Sommovimenti e tumulti, con un generale degrado
               dell’intero stato, come in tempi recenti possono attestare,
               a caro prezzo, i nostri vicini del nord della Germania,

               tuttora oggetto di commozione nel nostro ricordo.                  71



              CRANMER
               Miei buoni signori, sinora, in tutto il corso
               della mia vita e del mio ufficio, mi son sempre affannato,
               e con non poca dedizione, a indirizzare il mio magistero
               e il vigoroso esercizio della mia autorità

               verso un unico fine, e senza tentennamenti. E il fine
               fu sempre quello del bene operare. Non esiste al mondo −
               lo dico con purezza di cuore, signori miei −

               uomo che più di me detesti, e più si adopri a combattere,
               nell’intimo della coscienza e nell’adempimento delle sue funzioni,
               i violatori della pace sociale.
               Voglia il cielo che il Re non trovi mai un cuore
               più indisciplinato del mio. Soltanto chi trova nutrimento

               nel livore e nella tortuosa malignità
               osa azzannare i migliori. Io supplico le Vostre Eccellenze
               di far sì che in questo caso di giustizia, i miei accusatori,

               chiunque essi siano, mi confrontino viso a viso
               e apertamente mi rinfaccino le loro accuse.



              SUFFOLK
                               No, monsignore,
               non è possibile: siete membro del Consiglio,
               e in quanto tale nessuno oserà accusarvi.



              GARDINER
               Monsignore, visto che abbiamo da sbrigare affari più urgenti,

               con voi taglieremo corto. È desiderio di Sua Altezza
               che, per un processo più equo, e col nostro assenso,
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