Page 1162 - Shakespeare - Vol. 4
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quando esita nell’azione, perché col cuore sa
che la sua causa è ingiusta.
PALAMONE
Lascia questi ragionamenti;
ora dobbiamo lealtà a Tebe, non Creonte.
Sebbene abbandonarlo sarebbe un disonore,
e un tradimento opporlo; perciò dobbiamo
stare dalla sua parte alla mercé del fato, 31
che ha deciso fino al nostro ultimo minuto.
ARCITE
Così dev’essere.
Questa guerra è già in corso, o ci sarà
per rifiuto di qualche condizione?
VALERIO
E già partita;
l’avviso ufficiale arrivò insieme
all’araldo.
PALAMONE
Rechiamoci dal re, che se portasse
un quarto almeno dell’onore in cui
il suo nemico arriva, il sangue che arrischiamo
sarebbe come un salutare salasso, non sperperato,
ma investito per un buon acquisto. Ma ahimè,
se le nostre mani agiscono senza il cuore, che danno
potrà fare il colpo che s’abbatte?
ARCITE
Sia l’esito,
l’arbitro che mai fallisce, a dirci
quando noi stessi già sapremo tutto, ora obbediamo
al comando della fortuna. 32
Escono.