Page 101 - Shakespeare - Vol. 4
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Escono.
Scena IV EN
Entra Gower. 293
GOWER
Così il tempo noi consumiamo in fretta 294
e lunghe leghe facciamo corte,
dentro a conchiglie navighiamo i mari, 295
e per aver qualcosa ci basta il desiderio, 296
muovendo dietro alla nostra 297 immaginazione 298
di confine in confine, di regione in regione.
Col vostro consenso, 299 non commettiamo delitto
usando una sola lingua in ogni diversa contrada
dove le nostre scene sembrano aver vita. Vi prego
di apprendere da me, che vengo, nei vuoti, 300 a dirvi
i vari passi della nostra storia. 301 Pericle
di nuovo attraversa gli infidi mari,
scortato da signori e cavalieri, per rivedere
sua figlia, della sua vita l’unica delizia.
Il vecchio Elicano è con lui, mentre è rimasto
in patria a governare, lo ricordate?,
il vecchio Escane, che Elicano da poco
ha elevato a così grande ed alto stato.
Spedite navi e generosi venti han già portato
questo re a Tarso - pensate al pilota come a un pensiero
e, così governando, i vostri pensieri fileranno 302 -
perché sua figlia riconduca a casa,
ma già lei se n’è andata.
Come pulviscolo, come ombre, guardateli
muoversi un poco, ed io poi i vostri orecchi
riconcilierò coi vostri occhi. 303
PANTOMIMA
Entra Pericle da una porta con tutto il suo seguito, dall’altra entrano
Cleone e Dionisa. Cleone mostra a Pericle la tomba di Marina, al che Pericle si
lamenta, indossa una veste di tela di sacco e si allontana con enorme dolore.