Page 669 - Shakespeare - Vol. 3
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erano superiori alla conoscenza che se ne aveva.
Fra essi c’è un rimedio, brevettato e sperimentato,
utile per curare il debilitante disturbo
per cui il Re viene dato per spacciato.
CONTESSA
Questo il solo motivo per andare a Parigi? Parla.
ELENA
Mi ci ha fatto pensare il mio signore vostro figlio −
altrimenti Parigi, la medicina e il Re
forse sarebbero stati assenti dal corso
dei miei pensieri.
CONTESSA
Pensi davvero, Elena,
che se tu proponessi il tuo presunto rimedio,
il Re lo proverebbe? Lui e i suoi medici
su questo sono concordi: lui, che loro siano impari
al suo male − e così loro. Come potranno dar retta
a una povera vergine incolta, quando le accademie,
vuote di dottrina, hanno lasciato il male
a seguire il suo corso?
ELENA
C’è una cosa da calcolare
oltre la scienza di mio padre, senza pari
nella sua professione: che la sua buona ricetta,
per averla io ereditata, sarà salutata
dagli astri della fortuna in cielo. Se Vostro Onore
mi lascerà libera di provare, arrischierò
questa mia vita da buttare per la guarigione
di Sua Grazia il tale giorno, alla tale ora.
CONTESSA
Ne sei proprio sicura?