Page 667 - Shakespeare - Vol. 3
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che a modo loro parlano; solo il segreto
e una feroce ostinazione ti legano la lingua,
facendo dubitare della verità. Parla: è così?
Se è così, hai combinato un bel pasticcio...
Sennò, giura di no; comunque, ti ordino,
se vuoi che il cielo mi ascolti a tuo favore,
dimmi la verità.
ELENA
Perdonatemi, mia buona signora.
CONTESSA
Ami mio figlio?
ELENA
Perdono, nobile padrona.
CONTESSA
Ami mio figlio?
ELENA
E voi non l’amate, signora?
CONTESSA
Non sfuggire. Il mio amore per lui ha dei confini,
per ragioni di mondo. Avanti, su, rivela
lo stato dei tuoi sentimenti, perché la tua attrazione
si è ormai dichiarata.
ELENA
E allora lo confesso,
qui in ginocchio, al cospetto di voi e del cielo:
amo vostro figlio, più di voi stessa e dopo il cielo.
La mia famiglia era povera ma onesta: così io amo.
Non pensate male: che sia io ad amarlo
a lui non porta danno: no, io non lo perseguito
con dei mezzucci da corteggiamento pretenzioso,