Page 493 - Shakespeare - Vol. 3
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folle. Ma Antonio dov’è? Non mi è riuscito di trovarlo alla Taverna
dell’Elefante, eppure c’è stato e mi hanno riferito che s’è messo a setacciare
la città per cercarmi. Proprio adesso che i suoi consigli potrebbero tornarmi
così preziosi! La ragione, il buon senso mi suggeriscono che questa situazione
sarà sì misteriosa ma non è frutto di follia. Eppure quest’avventura, col suo
diluvio di casi fortunati, è così incredibilmente eccezionale che son pronto a
non credere più ai miei occhi e a oppormi alla ragione che vorrebbe
persuadermi che sono pazzo o che lo sia questa dama. Ma, se lo fosse, non
potrebbe gestire la casa, comandare la servitù, trattar gli affari con la calma,
con la saggezza, con la fermezza che ho notato in lei. C’è qualcosa che mi
sfugge in questa vicenda. Ma ecco la signora.
Entra Olivia accompagnata da un prete.
OLIVIA
Non giudicar male la mia fretta. Se le tue intenzioni sono oneste, segui me e
questo sant’uomo nella cappella vicina. Lì giunti, dinanzi a lui, sotto quelle
volte consacrate, dammi il pegno della tua fede. Solo allora la mia anima
gelosa, nutrita di sospetti, avrà pace. Il prete non ne farà parola con nessuno,
almeno finché tu non ti deciderai di rivelare l’accaduto. Allora il rito verrà
celebrato con una cerimonia degna del mio rango. Cosa rispondi?
SEBASTIAN
Seguirò questo sant’uomo e verrò con te. Una volta giurata fedeltà, ti sarò
fedele per sempre.
OLIVIA
Quand’è così, precedeteci buon padre. E che il cielo risplenda, santificando
così questa mia azione.
Escono.