Page 487 - Shakespeare - Vol. 3
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conosceva l’uso né della penna né dell’inchiostro, dando però prova di grande
          arguzia, alla nipote di Re Gordobuc:            56  «Sia quello che sia». Così io, essendo il
          curato, sono il curato. Infatti, cos’è un «ciò» se non un «ciò» e una «e» se
          non una «e»?



              SIR TOBY
          Andate da lui, padre Topas.




              BUFFONE
          Ehi, voi, dico! Un po’ di silenzio in questa prigione!



              SIR TOBY
          Il briccone finge in modo perfetto. Come briccone è proprio in gamba.


                                                  Malvolio dall’interno.



              MALVOLIO
          Chi è là?



              BUFFONE
          Monsignor Topas, il curato, venuto a render visita a Malvolio, il lunatico.



              MALVOLIO
          Monsignor Topas, monsignor Topas, buon monsignor Topas correte dalla mia
          padrona.




              BUFFONE
          Fuori, demonio iperbolico! Come osi tormentare quest’uomo? Non sai parlar
          d’altro che di donne?



              SIR TOBY
          Ben detto, signor curato.



              MALVOLIO
          Monsignor Topas, non c’è mai stato un uomo che abbia subito i miei torti.
          Buon monsignor Topas, non crediate che io sia pazzo: sono stato costretto in

          queste terribili tenebre.
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