Page 48 - Shakespeare - Vol. 3
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OFELIA
E ha sostenuto il suo dire, signore,
con quasi tutti i giuramenti sacri.
POLONIO
Trappole per beccacce, sì! So bene
che quando il sangue bolle si fa presto
a dar voti alla lingua. Focherelli,
figlia mia. Dan più luce che calore,
e tutt’e due si spengono
già nel farsi promesse. Non scambiarli
per fuoco. D’ora in poi sii un po’ più avara
di te, ragazza come sei, e i tuoi
conversari valutali più cari
d’un suo comando a parlamento.
Quanto al principe Amleto, di lui credi
che è giovane, e gli si dà più corda
che non si possa a te. In breve, Ofelia,
non credere a promesse: son mezzane
d’altra tinta che quella dei loro vestimenti,
solo avvocati di cattive cause,
sospiri di ruffiane insantocchiate
per meglio accalappiare. Per riassumere:
chiaro e tondo, non voglio, d’ora in poi,
che tu abusi dei tuoi momenti liberi
per dar chiacchiera al principe o parlargli.
Bada, è un comando. E ora vai.
OFELIA
Obbedirò, signore.
Escono.
Scena IV 16 EN
Entrano Amleto, Orazio e Marcello.
AMLETO