Page 44 - Shakespeare - Vol. 3
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LAERTE

                               No, non crederlo
               più di questo. Perché il corpo, crescendo,
               non cresce solo di muscoli e mole,

               ma cresce questo tempio, e, dentro, cresce
               la funzione del senno e dello spirito.
               Forse, adesso, ti ama, e non ci sono
               sozzure o furbizie a insudiciare
               la sua intenzione onesta. Ma sta attenta,

               dato il suo rango, egli non ha volontà.
               È soggetto lui stesso alla sua nascita,
               e non può far da sé, come la gente

               senza valore: dal suo fare scende
               la salute di tutto questo regno
               e perciò la sua scelta è assoggettata
               alla voce e al consenso di quel corpo
               di cui è il capo. Dunque, se ti dice che ti ama,

               credilo, saggiamente, fino al punto
               in cui, dato l’ufficio e il rango, può
               rendere fatto il detto; cioè, non oltre

               l’assenso di ogni voce in Danimarca.
               Pesa ora il danno che ne avrà l’onore
               se ascolti credula le sue canzoni
               o dai via il cuore o apri il tuo tesoro
               di castità ai suoi ardori smodati.

               Attenta, Ofelia, attenta, sorellina,
               tieniti a retroguardia del tuo affetto
               fuori del tiro e rischio del desiderio.

               La ragazza più schiva è troppo prodiga
               già se svela la sua beltà alla luna.
               Persino la virtù non sfugge alla calunnia.
               Il verme rode i nati dell’aprile
               prim’ancora che sia schiusa la gemma,

               e nella brina giovane dell’alba
               l’assalto del contagio è più temibile.
               Cauta dunque: paura è sicurezza,

               la tentazione, i giovani, la trovano in se stessi.
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