Page 45 - Shakespeare - Vol. 3
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OFELIA

               Questa buona lezione la terrò
               a guardia del mio cuore. Ma, fratello,
               non fare come certi pastori senza grazia

               che ci mostrano l’erta spinosa del cielo
               e intanto, libertini impudenti e sfrenati,
               calpestano le primule sulla via del piacere,
               sordi alle proprie prediche.



              LAERTE
                               Oh, non aver paura.

               Ho fatto tardi.


                                                       Entra Polonio.



                               Ecco arriva mio padre.
               Doppia benedizione, doppia grazia.
               Il caso mi regala un nuovo addio.



              POLONIO
               Ancora qui, Laerte? A bordo, a bordo, via!

               Il vento è sulla spalla alla tua vela
               e ti si aspetta. Qua, ti benedico!
               E cerca di stamparti nella mente
               questi pochi consigli. Ai pensieri

               non dar voce, né corpo a quelli smoderati.
               Sii affabile, volgare mai. Coloro
               dei tuoi amici che hai messo bene a prova
               tienili stretti all’anima con cerchioni d’acciaio,

               però non t’incallire la palma a dar manate
               a ogni smargiasso appena sgusciato e spennato.
               Guardati dalle brighe, ma quando ci sei dentro
               a guardarsi da te fa’ che sia l’altro.

               Presta l’orecchio a tutti, la tua voce a qualcuno,
               senti le idee di tutti ma pensa a modo tuo.
               Vesti bene, nei limiti della tua borsa, ma
               senza stranezze, ricco, non chiassoso,

               perché spesso il vestito mostra l’uomo,
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